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Detenuti in rivolta nel carcere di Belluno, il prefetto in campo

Allarme rientrato per ora nel carcere di Belluno, ma le violenze registrate per tre giorni di seguito hanno preoccupato il prefetto di Belluno, Antonello Roccoberton che ha intenzione «di organizzare un incontro col direttore del carcere per capire quali iniziative intraprendere per risolvere la questione. Mi sto confrontando anche con il questore», precisa il prefetto.

Ma la vicenda potrebbe non essere di così semplice risoluzione visto che oltre alla carenza di personale e di spazi adeguati, nella casa circondariale di Baldenich da qualche settimana manca la direttrice Lara Rampin assegnata alla fine del 2023.

La dirigente, infatti ha chiesto un anno di aspettativa e così a sostituirla in quest’anno ci saranno a turno diversi suoi colleghi, a cominciare dall’ex direttrice Paolini ora assegnata a Udine.

La situazione del carcere è ben chiara anche alla garante provinciale dei detenuti Maria Losito che evidenzia la crisi nazionale delle strutture penitenziarie, ma non nasconde come nel Bellunese queste criticità siano amplificate proprio dalla mancanza di un direttore.

«Questo è un periodo dell’anno delicato in cui si deve fare i conti con il sovraffollamento della nostra struttura, la carenza di agenti e di spazi adeguati per i detenuti, il tutto unito al fatto che la direttrice ha lasciato per un anno l’incarico e altri stanno tamponando la situazione. A livello nazionale tutti noi garanti abbiamo scritto al governo perché si trovi una soluzione».

Intanto gli agenti penitenziari sono preoccupati. Quegli episodi di violenza la settimana scorsa hanno visto protagonisti ogni volta detenuti diversi che provengono da altre strutture.

La questione, come evidenzia Robert Da Re della Cisl Fp, è che «l’ala dove sono accaduti i fatti si articola in ballatoi e quindi dall’alto i detenuti possono gettare qualsiasi cosa, come è avvenuto domenica. Per questo una ristrutturazione andrebbe a garanzia della nostra sicurezza».

I sindacati lamentano inoltre la carenza di personale. Domenica, infatti, è stata richiamata in servizio una ventina di agenti tra chi era in ferie o in riposo per sedare la rivolta.

«Da un organico di 122 poliziotti siamo passati negli anni a 92, e attualmente siamo 78», sottolinea ancora il sindacalista. Quattordici persone in meno la cui assenza si amplifica nel periodo estivo con le ferie. «Chi resta è costretto a fare gli straordinari per coprire i turni. D’altra parte le ferie sono necessarie per recuperare le forze in una attività difficile e particolare», conclude il referente della Cisl Fp.

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