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Al cantiere di Panzano produzione rallentata per le ferie, ma da fine mese sarà un tour de force

MONFALCONE Lo stabilimento Fincantieri di Monfalcone guarda alla consueta pausa estiva prima di un autunno che sarà “caldo” a livello produttivo. Le ferie collettive occuperanno le prossime due settimane, con un rallentamento dell’attività che darà modo di realizzare degli interventi programmati di manutenzione straordinaria.

Il varo di Star Princess

Dopo il rientro, nella seconda metà di settembre, il cantiere navale sarà impegnato nel varo di Star Princess, gemella di Sun, consegnata a fine febbraio, 175 mila tonnellate di stazza lorda, propulsione a Gas naturale liquefatto. A settembre avranno luogo però anche le prove a mare di Mein Schiff Relax, in consegna a inizio 2025 a Tui Cruises e le cui operazioni di carenaggio dovrebbero avere luogo nello stabilimento di Palermo, mentre nel corso dell’autunno sarà impostata in bacino la gemella, sempre per Tui Cruises, in consegna nel 2026.

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La nuova commessa da approfondire

«L’attività produttiva prosegue secondo i programmi – afferma il coordinatore della Fiom Cgil nella Rsu di stabilimento Moreno Luxich –, mentre dovrà essere oggetto di approfondimento la nuova commessa Carinival Cruises acquisita dalla società due settimane fa. Non abbiamo mai realizzato navi così grandi, parliamo di 230 mila tonnellate di stazza lorda, e lo stabilimento avrà bisogno di un adeguamento, anche a livello di manodopera, perché l’anagrafica del cantiere inizia a farsi sentire e c’è una questione di prospettiva».

Luxich valuta, quindi, in modo positivo la ripresa delle assunzioni dirette da parte di Fincantieri della componente operaia (anche con il progetto Maestri del Mare). «È un’iniziativa su cui il sindacato spingeva da anni, che deve però avere una cadenza regolare per coprire il turn-over e, appunto, per una visione di prospettiva», conclude Luxich.

Gli interventi infrastrutturali

Le nuove super unità passeggeri hanno consegna prevista rispettivamente nel 2029, nel 2031 e nel 2033 e pare che la società abbia già delineato i massicci interventi infrastrutturali necessari ad adeguare la capacità produttiva del cantiere navale di Panzano. Tra i nodi “storici” per lo stabilimento c’era e c’è su tutti quello del bacino ormai al limite della sua capacità a fronte delle dimensioni crescenti delle navi da crociera. Intanto, per fare fronte al gran caldo, nello stabilimento, come spiega il coordinatore della Fim Cisl nella Rsu Michele Zoff, l’azienda ha cercato di concentrare, per quanto possibile, la presenza di lavoratori, anche giornalieri, nel turno della mattina, che va dalle 6 alle 13.30.

Le ferie collettive

Per i dipendenti di Nidec Asi le ferie collettive sono già iniziate lunedì e si concluderanno il 26 agosto, ma nella prima e terza settimana vedranno una presenza a rotazione dei lavoratori. «Ad attenderci a settembre c’è la ripresa del confronto sul rinnovo della piattaforma integrativa – afferma il segretario della Uilm per Trieste-Gorizia Antonio Rodà –, ma anche sull’utilizzo del cosiddetto “superminimo assorbibile”, pur previsto dal contratto collettivo nazionale, ma applicato unilateralmente da parte aziendale e in termini discrezionali». L’azienda, alla fine dello scorso mese, dopo lo sciopero che ha coinvolto il 10 luglio anche i lavoratori del sito di Monfalcone, ha fornito alle parti sociali un calendario che fissa tre date, quelle del 19 e 30 settembre e del 10 ottobre.

Lo stato di agitazione

Nel frattempo, il 10 settembre si terrà un incontro tra i coordinatori nazionali, l’azienda e Assolombarda. I sindacati nazionali Fiom e Uilm hanno ribadito il mantenimento dello stato di agitazione in tutto il Gruppo, a sostegno della trattativa. Trattativa che, è stato rilevato dalle sigle sindacali, «non è stata assolutamente interrotta». «Il carico di lavoro dello stabilimento in ogni caso non desta preoccupazioni – aggiunge Rodà –, anche siamo ancora in attesa di un approfondimento, sollecitato più volte, sulle prospettive industriali del sito di Monfalcone».

Nelle due settimane centrali di agosto si fermerà un po’ tutto il comparto industriale della città che, però, difficilmente si vuoterà del tutto, come avveniva una ventina d’anni fa. «Alla ripresa non ci attendiamo situazioni critiche – rileva il segretario della Uilm di Trieste-Gorizia –, e anche quella di Mangiarotti si è stabilizzata. È difficile, però, ormai fare previsioni a lungo termine». Il contesto internazionale, del resto, non aiuta.

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