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Incidente di Portogruaro, il mistero delle scarpe trovate allineate a bordo strada

Le scarpe di Natalia Cristante, l’81enne di Teglio Veneto trovata morta lunedì mattina, sono state trovate perfettamente allineate a bordo strada, sulla piccola banchina. Il pirata della strada potrebbe essersi fermato, senza essere visto da nessuno, scendendo dal proprio mezzo. Quindi sarebbe ripartito senza chiamare i soccorsi o continuare a prestarli.

È questa l’ipotesi su cui stanno lavorando i carabinieri che, arrivati sul luogo dell’investimento in cui ha perduto la vita l’81enne di Teglio, hanno notato le scarpe perfettamente allineate. Una stranezza, dato che normalmente, quando una persona viene travolta da un mezzo, le scarpe volano via oppure rimangono attaccate, ma non si dispongono certo accuratamente l’una accanto all’altra.

Si insinua dunque negli inquirenti il forte sospetto che qualcuno possa averle allineate dopo che si sono sfilate dai piedi della donna, oppure le abbia sfilate di proposito in una fase iniziale di soccorso, poi interrotta. Oltre al possibile pirata, però, non si esclude nemmeno l’omissione di soccorso da parte di un passante che, notando la scena, potrebbe avere allineato o sfilato le scarpe, scappando a sua volta senza dare l’allarme.

Tutto il materiale trovato per terra, tra cui qualche frammento utile alle indagini, è stato posto sotto sequestro. Al vaglio le immagini delle telecamere di zona, la cui visione non starebbe portando a concreti risultati. Se fosse stato un camion a investire l’anziana, avrebbe potuto provenire dall’incrocio con la Ferrata (quindi da Udine) o dalla zona industriale Ponte Rosso di San Vito.

I mezzi pesanti attraversano in numerose unità viale Udine a Portovecchio per poter raggiungere gli ingressi nelle autostrade A4 e A28. I timori degli abitanti di questa zona portogruarese (e del vicino rione di San Nicolò) riguardano il possibile raddoppio dei transiti, da qui a pochi anni, dopo il completamento della Pedemontana Veneta, che dimezza i tempi di tragitto verso alcune località strategiche venete (si pensi a Bassano o a parte del Padovano).

Intanto continua fitto il dialogo tra la pm della Procura di Pordenone Federica Urban e i carabinieri della compagnia di Portogruaro, che conducono le indagini. L’autopsia non è però stata ancora fissata. Il medico legale Antonello Cirnelli attende di conoscere la data e l’ora del conferimento dell’incarico, per poter svolgere l’accertamento autoptico nella cella mortuaria di via Friuli, accanto all’ospedale di Portoguaro.

Intanto la Consulta di Portovecchio torna alla carica per convincere Città metropolitana (proprietaria di quella strada) e Comune di Portogruaro a realizzare una pista ciclabile lungo quella via, attraversata da migliaia di veicoli al giorno, ma anche da diverse biciclette, soprattutto anziani e studenti.

Emblematico quanto si vede da anni, attraversando questi posti: a Teglio Veneto, in località Cintello, c’è la pista ciclabile; nel tratto portogruarese questa infrastruttura invece manca. «Sarebbe il caso di realizzarla, anche in tempi brevi» spiega il portavoce della Consulta portovecchiese Cristian Moro «Noi chiediamo, ormai da decenni, la pista ciclabile in viale Udine, sulla stessa via teatro dell’incidente di lunedì; sia le strisce pedonali per dare modo alla gente di Portovecchio di attraversare la strada in sicurezza per poter raggiungere il cimitero».

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