L’addio di Basovizza a Pavel Marc, lo chef ucciso da una puntura di vespa
BASOVIZZA Una moltitudine di amici, conoscenti, persone che lo hanno apprezzato come professionista e come uomo. I cuochi che operano in città e sul Carso. I cacciatori, che hanno condiviso con lui emozioni e momenti irripetibili.
È stata una variegata comunità quella che mercoledì, incurante del caldo opprimente che calava su Basovizza all’ora di pranzo, ha voluto rendere l’ultimo omaggio a Pavel Marc (come si vede nella foto di Andrea Lasorte), lo chef che una puntura di vespa ha strappato alla vita pochi giorni fa e di cui si è celebrato il funerale nella chiesa del piccolo centro carsico in cui aveva vissuto.
Ben prima dell’ora fissata per l’inizio della funzione religiosa, davanti alla chiesa si è formata una lunghissima coda. Erano centinaia le persone che volevano porgere a Pavel l’ultimo saluto. In tanti hanno voluto ricordarlo, firmando il libro sistemato sul sagrato. «Per me sei e resterai un fratello», ha scritto un amico, a testimonianza dell’affetto per lo scomparso. Altri hanno aggiunto un semplice “ciao” al nome.
In chiesa, nel silenzio generale, tutti hanno atteso che il parroco Zarko Skerlj iniziasse la funzione. «Pavel ha iniziato la sua carriera a Basovizza, quand’era giovanissimo – ha detto il sacerdote – animato da quell’entusiasmo che lo ha poi portato a raggiungere traguardi professionali di assoluto valore. Lo ricorderemo sempre».
Fulvio Tamaro, vice presidente locale di Federcaccia, ha letto, in un’atmosfera di particolare commozione, la preghiera del cacciatore, nella quale si dice fra l’altro «Perdonaci, Signore, se talvolta sacrifichiamo le tue creature alla nostra passione, ma la loro esistenza ci fa capire la tua generosità». Tamaro ha poi continuato con una breve commemorazione.
Numerosa la rappresentanza dei cuochi, tutti rigorosamente con la giacca bianca, emblema della categoria, guidati da Luca Gioiello, presidente dell’Associazione cuochi di Trieste, organismo che fa parte della Federazione italiana cuochi. Accanto a loro anche i componenti dell’Associazione italiana sommelier. Tutti professionisti con i quali Pavel Marc ha condiviso iniziative, impegno professionale, soddisfazioni, affrontando anche gli ostacoli e le difficoltà che fanno parte di qualsiasi percorso di lavoro.
Terminata la funzione, in tanti si sono recati nel vicino impianto sportivo dello Zarja, sodalizio che ha messo a disposizione un’area dove i tanti amici del cuoco scomparso hanno voluto salutarlo con l’ultimo brindisi.