Capezzone propone un test infallibile per la Senna: “Dicono che è come Chanel numero 5? Si butti Macron” (video)
Daniele Capezzone torna a ridicolizzare la propaganda macroniana e il codazzo di servi sciocchi italiani sulle Olimpiadi di Parigi, in particolare sulla balneabilità nelle acque putride della Senna.
Il direttore editoriale di Libero lo ha fatto in diretta al Tg4, con una brillantissima e caustica intemerata delle sue sulle acque della Senna. “Ci vogliono raccontare che è Chanel numero 5. Ma io ho l’uovo di Colombo. Visto che Macron ci vuole dire che è tutto a posto e si butti lui. Ci faccia vedere lui, lo aspettiamo”.
La triathleta belga: “Ho preso un virus nella Senna, ma non sanno ancora cosa”
In realtà, la situazione è altamente preoccupante. Sul suo profilo Instagram la triatleta belga Claire Michel, finita alla ribalta delle cronache, come alcuni sportivi di altri team, per aver contratto un’infezione dopo aver nuotato nella Senna, ha spiegato che la sua situazione sanitaria è seria. “Gli esami del sangue hanno mostrato che ho contratto un virus – ha tenuto a precisare Michel – non l’Escherichia coli”, il batterio ipotizzato da più parti come possibile causa del malessere. Malessere che le ha portato “3 giorni di vomito e diarrea”, dopo i quali l’atleta ha “finito per aver bisogno di cure mediche più significative”.
“Paradossale che siano preoccupati del Covid ma non delle acque putride”
“Le acque putride della Senna – spiega all’Adnkronos Salute Matteo Bassetti, direttore di Malattie infettive dell’ospedale policlinico San Martino di Genova – possono contenere batteri, virus, funghi e protozoi di qualunque tipo. Quindi potrebbe essere un enterovirus che potrebbe arrivare tranquillamente da lì. D’altronde nella Senna arrivano le acque reflue. E se arrivano le acque reflue, evidentemente queste contengono gli enterovirus degli uomini, gli enterovirus degli animali. Possono contenere batteri, come l’Escherichia coli, l’enterococco, la shighella, la salmonella. Può esserci di tutto: protozoi, parassiti – elenca Bassetti – la giardia, l’ameba. Io ritengo plausibile che” l’atleta belga “possa aver contratto” l’infezione “all’interno della Senna. Anche se ovviamente per poter dimostrare che ci sia stata in qualche modo un’infezione di questo tipo dovrebbero esserci altri casi”. Ma “qui il problema è un altro”, a detta dell’esperto.
“Il problema – ribadisce – è che semplicemente non si può pensare di far nuotare degli atleti all’interno di un fiume che è inquinato. Al di là del fatto che ci siano stati o meno casi” di infezioni, “non andava fatto, non si doveva mettere a rischio la salute degli atleti, anche se non ci sarà neanche un caso. Dopodiché è paradossale che a nessuno freghi niente di cosa c’è dentro la Senna, ma che ci si interessi del fatto che ci sono 40 atleti con raffreddore da Covid e altre malattie respiratorie”.
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