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ParaCanoa alle Paralimpiadi: storia e medagliere Italia

La prima apparizione della ParaCanoa, nota anche come canoa paralimpica, risale alle Paralimpiadi di Rio 2016, ma solo nella disciplina del kayak. Tuttavia nel corso delle edizioni successive sono state introdotte alcune novità. Rispetto alla controparte olimpica, non presenta particolari differenze in termini di regole e svolgimento di gara.

All’interno di questa guida scopriamo brevemente la sua storia, quali sono le edizioni dei Giochi paralimpici nei quali è apparsa e quali sono le nazioni che sono riuscite a conquistare almeno una medaglia durante le gare paralimpiche.

Storia della Paracanoa

La ParaCanoa nasce per volontà dell’International Canoe Federation, la quale cercava di aprire le porte della canoa alle persone con disabilità. La prima apparizione ufficiale in un torneo internazionale avvenne in tempi recenti, nel 2009 ai Canoe Sprint Wolrd Championships come sport dimostrativo.

Nelle Paralimpiadi fa il suo debutto nell’edizione 2016 di Rio de Janeiro: durante questa kermesse però, furono disputate solo le gare in kayak, mentre la categoria va’a fu introdotta alle Paralimpiadi di Tokyo 2020.

Classificazioni funzionali della ParaCanoa

La ParaCanoa si divide in due discpline: Kayak, indicata con KL, e Va’a, indicata con VL. Poi abbiamo i numeri, da 1 a 3, che indicano il livello di severità della disabilità. Di seguito le classificazioni funzionali paralimpiche della canoa:

  • KL1: gli atleti possono spingere la barca solo con le braccia. Non hanno la funzionalità del tronco (o comunque è fortemente limitata) e non hanno mobilità alle gambe. Un canoista di classe KL1 è in grado di applicare la forza prevalentemente usando le braccia e/o le spalle.
  • KL2 – VL2: gli atleti possono spingere la barca usando le braccia e il busto. Hanno una limitazione nell’uso delle gambe e del tronco. Non sono in grado di applicare forza continua e controllata alla pediera o al sedile per muovere la barca.
  • KL3 – VL2: gli atleti possono spingere la barca con la piena mobilità del busto e delle braccia. Hanno anche una parziale funzionalità delle gambe. Inoltre possono applicare la forza sulla pedana o sul sedile per muovere la barca.

Oltre a queste, esiste anche una classificazione a parte nota come DIR per le persone con disabilità intellettiva e relazionale, mentre per le persone cieche e ipovedente abbiamo:

  • B1: gli atleti sono ciechi totali o quasi totali. Non devono essere in grado di percepire la luce oppure possono percepirla ma non devono riconoscere la forma di una mano
  • B2: gli atleti sono ipovedenti. Possono riconoscere la forma di una mano fino a un’acuità visiva di 2/50 o un campo visivo inferiore a 5 gradi
  • B3: gli atleti sono ipovedenti. Possono avere un’acuità visiva da 2/60 a 6/60 o un campo visivo da 5 a 20 gradi.

Classifica ParaCanoa alle Paralimpiadi Estive

Finora l’Italia ha vinto una medaglia di bronzo. Leader della disciplina resta la Gran Bretagna, seguita da Ucraina e Australia. Di seguito il medagliere completo:

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