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“Il giorno della staffetta di triathlon la Senna era troppo inquinata”: Mediapart svela i dati che Parigi 2024 voleva nascondere

“Il giorno della staffetta di triathlon la Senna era troppo inquinata”: Mediapart svela i dati che Parigi 2024 voleva nascondere

Il sito d'informazione francese ha pubblicato le rilevazioni dell'Eau de Paris, società pubblica della capitale: la ricerca mette in dubbio la qualità dell'acqua e le cifre fornite dagli organizzatori delle Olimpiadi

L'articolo “Il giorno della staffetta di triathlon la Senna era troppo inquinata”: Mediapart svela i dati che Parigi 2024 voleva nascondere proviene da Il Fatto Quotidiano.

Quando lo scorso 5 agosto le atlete e gli atleti del triathlon si sono tuffati nella Senna per la staffetta mista delle Olimpiadi di Parigi 2024, le acque del fiume erano troppo inquinate: lo sostengono i dati pubblicati dal sito d’informazione francese Mediapart, che ha rivelato i risultati dei prelievi effettuati giorno dopo giorno dall’Eau de Paris, la società pubblica che si occupa della gestione dell’acqua nella capitale francese. Il 5 agosto, mentre i triatleti nuotavano nella Senna, in quell’acqua la concentrazione di batteri superava le soglie stabilite dalla federazione internazionale di triathlon: 400 unità formanti colonie (Cfu, ovvero cellule batteriche) per 100 millilitri (ml). Gli esperti dell’Eau de Paris il 5 agosto hanno rilevato nel Port du Gros Caillou (uno dei 4 punti di campionamento) una concentrazione di batteri di 436 Cfu/100ml. Secondo gli organizzatori delle Olimpiadi di Parigi, che così hanno replicato a Mediapart, quel valore non riguardava la parte di Senna in cui hanno nuotato gli atleti, da Pont Alexandre III a Pont des Invalides.

La risposta del comitato organizzatore di Parigi 2024 – il campione di acqua inquinata è stato raccolto “fuori del percorso di triathlon” – lascia però aperti molti dubbi. Il primo riguarda l’opacità nella diffusione dei dati delle rivelazioni effettuate durante i Giochi olimpici. Infatti, come non ha mancato di sottolineare anche il quotidiano francese Liberation, da quanto sono iniziate le Olimpiadi è stata interrotta la pubblicazione settimanale del “bollettino sulla qualità dell’acqua della Senna” da parte della prefettura parigina. Tutta la gestione è in mano al comitato organizzatore, che però è in conflitto d’interesse: sperava infatti che tutte le gare previste si potessero svolgere nella Senna. Infatti sono state prese decisioni paradossali: il fiume era troppo inquinato per gli allenamenti, ma non per le gare di nuoto. Non sappiamo dunque quali siano i livelli di Escherichia coli e di altri batteri trovati nelle acque del fiume lo scorso 5 agosto: sappiamo solo che, secondo gli organizzatori e la federazione internazionale di triathlon, rispettavano le soglie fissate.

L’inchiesta di Mediapart però è arrivata a una conclusione: nel periodo compreso tra il 27 luglio e il 5 agosto le acque della Senna hanno avuto quasi tutti i giorni una concentrazione di batteri che superava le norme consentite. Le uniche eccezioni sono state le giornate del 30 luglio e del 31 luglio, quando effettivamente si sono svolte le gare individuali di triathlon. Resta l’incognita di cosa sia accaduto il giorno della staffetta mista. E resta una certezza: i circa 1,4 miliardi di euro di denaro pubblico investiti dalla Francia per rendere la Senna balneabile ad oggi sono un buco nell’acqua. Infatti, stando a questi dati raccolti dall’Eau de Paris, il fiume è stato sufficientemente “pulito” solo il 20% dei giorni. E i criteri previsti per le Olimpiadi sono meno stringenti di quelli richiesti in caso di apertura al pubblico della Senna. L’unico beneficio è averla resa meno inquinata e aver sistemato parte del sistema fognario parigino.

Insomma, l’idea di parigini e turisti che si rinfrescano con un tuffo del fiume per ora resta utopia. Mentre i dati pubblicati da Mediapart gettano altre ombre sulla gestione delle gare sulla Senna. Specialmente dopo quello che è successo ad alcuni triatleti dopo le loro prove. La belga Claire Michel è stata ricoverata per 4 giorni in ospedale, accusando vomito e diarrea. Ha poi spiegato di non aver avuto l’Escherichia coli, quanto probabilmente di essere stata colpita da un virus. Un altro triatleta canadese, Tyler Mislawchuk, ha raccontato di aver vomitato 10 volte dopo la sua gara. Senza dimenticare tutti gli altri disagi, non solo fisici, accusati dagli atleti: proprio per via dell’inquinamento della Senna, quasi tutte le giornate di allenamento previste sono state cancellate. E gli italiani del nuoto, compreso Gregorio Paltrinieri, hanno preferito allenarsi in piscina. La gara con lui e Domenico Acerenza è l’ultima prevista sulla Senna, domani 9 agosto. Oggi c’è stata la gara femminile, con Ginevra Taddeucci che ha conquistato un’incredibile medaglia di bronzo e Giulia Gabrielleschi ottima sesta. Gli organizzatori, insomma, hanno raggiunto il loro obiettivo. Ma le polemiche, così come i dubbi, restano.

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