La tassa piatta sui super ricchi stranieri raddoppia solo per il futuro. Ft: “Era ritenuta responsabile dell’aumento dei prezzi a Milano”
L’aumento da 100mila a 200mila euro del prelievo annuo sui redditi esteri per i super ricchi che trasferiscono la residenza in Italia finisce in prima pagina sul Financial Times. Il ministro delle Finanze Giancarlo Giorgetti parlando con il quotidiano della City ha rassicurato sul fatto che l’intervento non sarà retroattivo: varrà quindi solo per chi decide di spostarsi in Italia da ora in avanti, mentre continueranno a pagare 100mila euro l’anno gli 818 che già ne godono (insieme ai familiari, tenuti a versare 25mila euro l’uno).
“L’attuale incentivo fissato a 100.000 euro”, scrive il quotidiano finanziario, “per quanto popolare tra i benestanti era controverso tra gli italiani, specialmente nella capitale del business, a Milano, dove il recente arrivo di super-ricchi è stato ritenuto colpevole di un forte aumento dei prezzi degli immobili e del costo della vita”. Giorgetti in conferenza stampa ha spiegato che la scelta di raddoppiare l’imposizione punta a “evitare una corsa al ribasso con altre nazioni nel tentativo di attirare individui attraverso agevolazioni fiscali”. E insistito sul fatto che, anche dopo l’aumento, il regime fiscale rimarrà “interessante” per i ricchi stranieri. Ieri anche Giorgia Meloni sui social ha rivendicato la decisione scrivendo: “Oggi il Governo ha reputato giusto raddoppiare l’importo dell’imposta forfettaria, che abbiamo portato a 200mila euro, andando così a mitigare una misura che sembrava eccessivamente generosa“.
Tuttavia non sono state modificate le altre parti della norma inserita dal governo Renzi nella legge di Bilancio 2017: come ammesso da Giorgetti, l’esecutivo non ha idea di quanto e se gli high-net worth individual che godono della tassa piatta investano in Italia, cosa che era l’obiettivo dichiarato di quel regalo fiscale.
Il raddoppio della richiesta “sicuramente ridurrà il numero di persone che vogliono andare in Italia”, commenta parlando con il Ft Tim Stovold, partner di Moore Kingston Smith, uno studio di contabilità, che però ha stimato che chiunque abbia più di 7 milioni di sterline di ricchezza troverebbe comunque il regime “interessante”.
La speranza del governo è che l’afflusso di Paperoni continui ora che la Gran Bretagna si prepara ad abolire il controverso regime “non-dom” del Regno Unito, che aveva permesso ai ricchi stranieri di evitare di pagare qualsiasi imposta sul loro reddito estero.
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