Il clima olimpico fa rivivere a Ronchi il mito del poliedrico Filiput
RONCHI Pur costellati da mille polemiche - spesso inutili e sterili - i Giochi olimpici di Parigi stanno catturando l’attenzione del pubblico in generale e degli sportivi in particolare. È sempre stato così, oggi come nel passato.
Un passato che si rivive pure a Ronchi dei Legionari, cittadina che ha un rapporto decisamente speciale con le Olimpiadi, che ci riporta ad Armando Filiput, omaggiato lo scorso anno in occasione dei 100 anni dalla sua nascita.
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La finale a Helsinki
Era il 21 luglio del 1952. Una data indimenticabile per la storia dello sport ronchese. Proprio allora, infatti, Filiput disputava la finale dei 400 ostacoli all’Olimpiade di Helsinki. Fu il coronamento di una grande carriera sportiva, ma anche, purtroppo, di una cocente delusione per il fortissimo atleta bisiaco. Filiput, infatti, come riportano le cronache dell’epoca, si presenta a quest’appuntamento con la storia in non perfette condizioni fisiche e di preparazione.
Risulterà solamente sesto, con il tempo di 54”4, lontano dall’americano Moore che vince la medaglia d’oro in 51”06 e dal russo Lituyev (51”51), atleta che lo stesso Armando Filiput aveva battuto due anni prima ai campionati continentali. Ma fu comunque, per Ronchi dei Legionari, un grande regalo.
Sportivo a 360 gradi
Un suo “figlio”, che è ancora oggi tra i più medagliati di tutto il Fvg, aveva raggiunto il traguardo dei Giochi olimpici. Per lui, sportivo a 360 gradi, vista anche la sua passione per il baseball e la pallacanestro, ma non solo, fu la penultima tappa di una gloriosa carriera, che si concluse, nel 1954, con la partecipazione ai campionati europei di Berna, dove raggiunse la semifinale.
La dedica del palazzetto
Il “mito” di Armando Filiput dura tutt’oggi, non solo nella sua città natale, ma in tutti coloro che masticano di sport e ricordano le sue imprese. L’olimpionico di atletica leggera, nato a Ronchi dei Legionari il 19 dicembre 1923 e scomparso il 30 marzo del 1982, viene ricordato per molto altro ancora, per il suo essere sportivo sino al midollo. Filiput, al quale la città ha dedicato il palazzetto dello sport, fu protagonista tra le fila dell’As Ronchi calcio, giocò a basket ad alti livelli e fu tra i propiziatori della nascita del baseball in città. Fu protagonista infatti pure in questa disciplina, con 22 presenze in nazionale.
La carriera nello sprint
Nell’atletica leggera la sua carriera ha inizio nel 1940 con lo sprint e i salti. «Lo ricordiamo come un grande campione, il più medagliato della nostra regione», sono le parole del sindaco di oggi Mauro Benvenuto, «capace di rimanere sempre una persona umile, un uomo di famiglia, molto legato alla moglie Maria e ai figli, che non ha mai voluto salire sul podio, se non in quelli di una competizione sportiva».
Era la primavera del 1979 quando l’allora sindaco di Ronchi dei Legionari Gianmassimo De Pace inaugurò il palazzetto dello sport che, il 17 maggio 1982, sarebbe stato poi intitolato allo stesso Filiput dopo la sua scomparsa. Nel 2014 la cerimonia per la conclusione di lavori di ristrutturazione dell’impianto è stata anche l’occasione per inaugurare l’affresco realizzato dall’artista Renzo Moreu e dedicato proprio alla figura di Armando Filiput.—
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