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Scogliera sul lungomare di Barcola: a settembre parte il ripristino

Scogliera sul lungomare di Barcola: a settembre parte il ripristino

La barriera che protegge la passeggiata sarà alzata di 50-80 centimetri e allargata di un metro e mezzo. Intervento da 362 mila euro con 70 giorni di lavori

TRIESTE Nella sua vita amministrativa il Comune si è occupato di strade, scale, marciapiedi, giardini, mai di scogliere: c’è sempre la classica prima volta, in questo caso scoccata sul lungomare Benedetto Croce, la passeggiata che accompagna a mare la pineta di Barcola.

Le mareggiate dell’ottobre-novembre dello scorso anno hanno causato danni alla scogliera che protegge il camminamento, per cui il progetto di ripristino intende alzarla di 50-80 centimetri e di allargarla per un metro e mezzo. Obiettivo semplice quanto importante: smorzare l’onda nel caso si ripetano i fenomeni meteo di nove mesi fa.

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Il disegno esecutivo è già stato approvato dalla giunta e adesso si provvederà all’affidamento dei lavori mediante la cosiddetta procedura negoziata, ovvero invitando un certo numero di operatori senza bando di gara.

Un’operazione che richiede un finanziamento di 362 mila euro, facenti parte di quei 6,4 milioni stanziati dalla Regione Fvg onde lenire le ferite del maltempo. Il cantiere sarà insediato a metà settembre e durerà 70 giorni (anche se la delibera si tiene morbida a quota 90), in modo tale da concluderlo prima che arrivino le burrasche dell’autunno inoltrato e dell’inverno. Si svilupperà per 370 dei 570 metri in cui si allunga la scogliera a tutela della passeggiata dedicata al filosofo napoletano.

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Per consentire una fruizione perlomeno parziale del lungomare - si tenga presente la coincidenza con la Barcolana - il lavoro sulla scogliera verrà eseguito a piccoli lotti. Il cantiere sarà terra-mare: in acqua agirà un pontone galleggiante incaricato di recuperare i massi scivolati in profondità; da terra, utilizzando come “retroporto” piazzale 11 Settembre, affluiranno i materiali nuovi acquistati per il ripristino.

Mitigazione dell’erosione costiera nel tratto del lungomare Croce è l’intitolazione ufficiale del dossier, presentato venerdì mattina nella sala giunta municipale nel corso di un affollato incontro. Parterre politico-istituzionale 100% forzista con l’assessore regionale alla Protezione civile Riccardo Riccardi, il collega comunale Michele Babuder, il capogruppo consiliare Alberto Polacco.

Ampia rappresentanza del ceto dirigenziale-tecnico con il dipartimentale Giulio Bernetti e con i progettisti Andrea de Walderstein, Giorgio Tagliapietra, Giorgia Gobbesso, Francesca Trevisan. Il geologo Marsich ha svolto il rilievo topografico dell’area fronte mare.

Poche ma pesanti le parole di Riccardi: una volta queste situazioni si solevano definire emergenze, ma ormai il loro ripetersi fa sì che l’aspetto episodico non sia più probante. Quindi - ha sostenuto l’assessore - dobbiamo abituarci a queste costose e dolorose eventualità. Che in regione sono soprattutto di tre tipi: incendi boschivi, frane in montagna, mareggiate sulla costa.

L’intera linea costiera - ha puntualizzato Riccardi - è monitorata, l’Università di Trieste collabora con la Regione in un lavoro di analisi che definisca i punti critici: tra questi ci sono sicuramente Grado e Trieste. L’impegno finanziario è massiccio - ha concluso l’assessore regionale - sono già stati investiti centinaia di milioni, adesso è indispensabile non solo intervenire, ma intervenire mediante metodologie rapide.

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