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Dogna racconta il suo passato di emigrazione: gli attori sono 14 abitanti tra madri, padri e figli

DOGNA. Il teatro a Dogna non è una novità. Generazioni di dognesi si sono susseguite per decenni nel rappresentare le tradizioni culturali e storiche del paese, adagiato sul fondo della valle all’ombra maestosa del Jôf di Montasio, con i suoi 2.754 metri, la cima più alta delle Alpi Giulie.

Sabato 10 agosto, alle 18, in piazza Fred Pittino a Dogna, va in scena “Dogna mon amour”, con la regia di Claudio Moretti, che ci anticipa: «È un progetto che parte da lontano, nato dalla volontà dell’allora assessora Stefania Ceccon. Raccolte le testimonianze degli anziani del paese venivano date per una narrazione corale alle nuove generazioni, per fare memoria. A distanza di oltre dieci anni dall’ultima esperienza teatrale dei giovani del paese, che oggi costituiscono un piccolo ma volenteroso gruppo, la comunità di Dogna torna in scena invitando i discendenti dei propri concittadini emigrati a scoprire o riscoprire i luoghi e le tradizioni delle proprie origini per un evento unico che si basa sui ricordi dei dognesi tornati in Italia o rimasti all’estero. È un modo bellissimo di fare comunità riunendosi per raccontare storie e passare la propria voce da una generazione a un’altra. Nessuno dei partecipanti è un attore. Ho lavorato con questo “materiale umano”, e poi distribuito il racconto a più voci. In scena ci saranno quattordici persone di età trasversale, mamme e figli adolescenti, padri».

Ma i tradizionali festeggiamenti del patrono San Lorenzo a Dogna, piccola località nel cuore del Canal del Ferro nell’alto Friuli, si arricchiscono non solo di questa particolare e molto sentita iniziativa ma anche di numerose attività culturali, gastronomiche e sportive, divenendo un evento di celebrazione e rilancio delle radici identitarie della comunità italiana nel mondo.

Il Comune di Dogna è infatti uno dei vincitori del bando nazionale “Turismo delle radici” patrocinato dal Ministero degli Esteri, coordinato da Italea e finanziato con fondi europei NextGenerationEU. Un’iniziativa che mira a valorizzare le potenzialità turistiche derivanti dalla presenza sul territorio degli italiani delle numerose comunità all’estero.

«Godiamo anche del supporto del team di MentorLab, giovani ed adulti del paese coinvolgeranno gli spettatori in una rievocazione dei ricordi dell’emigrazione all’estero dei dognesi raccolti durante dei laboratori di storytelling curati dall’Associazione Italiana Mentoring (Aim) ed elaborati in due brevi racconti dalla scrittrice Stefania Pittino Nosnan», approfondisce in conclusione il regista. Tra le iniziative segnaliamo sempre nella stessa giornata, sabato 10 agosto, anche la presentazione del libro di Sandro Ambrosio (alle 17, in piazza Fred Pittino), “Dialoghi in pollaio”, (L’Orto della cultura).

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