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Ospedale di Cattinara, 80 milioni per procedere con il cantiere 

TRIESTE Una proposta di Accordo di programma con lo Stato da complessivi 220,5 milioni di euro per la sanità del Friuli Venezia Giulia conferma l’impegno della Regione per la prosecuzione della riqualificazione di Cattinara e della realizzazione della nuova sede del Burlo a Trieste. Per le due strutture triestine sono a disposizione finanziamenti per 80,8 milioni, la somma dei fondi statali, 56,9 milioni, e del cofinanziamento regionale, 23,8 milioni.

I FONDI PUBBLICI

Il riparto, definito in una delibera di giunta (che vale 275 milioni in quanto distribuisce pure 55 milioni per la dotazione tecnologica delle tre Aziende Fvg), utilizza 159,6 milioni di quota dello Stato e 60,8 milioni dell’amministrazione regionale, risorse destinate anche ai poli ospedalieri di Udine (68,2 milioni) e di Pordenone (71,5 milioni).

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L’ITER

Tutto come da richiesta romana di ragionare assieme su un nuovo Accordo. «Avevamo pensato a una revisione del precedente – spiega l’assessore alla Salute Riccardo Riccardi –, ma il ministero ha preferito la via di una riscrittura del testo. Abbiamo provveduto e ora contiamo di chiudere il prima possibile un’intesa che rimane fuori dalla partita del Pnrr».

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ASUFC E ASFO

Nello specifico del Friuli, l’assessore fa sapere che gli interventi previsti da AsuFc, l’Azienda Friuli centrale, per adeguamento normativo corpo centrale padiglione B, demolizione del padiglione 6 e realizzazione nuovo padiglione con funzioni ambulatoriali, opere di adeguamento normativo del padiglione 1 e hub logistico, ammontano a 68,2 milioni, mentre AsFo, Friuli Occidentale ha previsto, con 71,5 milioni, la demolizione dei padiglioni una volta realizzato il nuovo ospedale e la realizzazione del padiglione per cure primarie e post-acuzie.

I PROBLEMI A TRIESTE

La questione Cattinara è la più complessa. Non per carenza di stanziamenti, dato che un appalto inizialmente da 140 milioni decollato successivamente a oltre 260 milioni trova copertura pubblica da anni. Ma per le difficoltà incontrate prima dalla cooperativa di costruzione Clea a presentare un progetto approvabile in tutte le sue parti e poi da chi è subentrato, la società Rizzani de Eccher, in crisi finanziaria dopo essere stata incaricata di ristrutturare le due torri, costruire una terza torre di collegamento ed edificare il nuovo ospedale infantile, con possibilità anche di innalzare una struttura da sette piani (il Cube Hospital) per garantire lo sviluppo di Cattinara.

IL CRONOPROGRAMMA

Una vicenda di lunga data, se si deve risalire al 2007 per la pianificazione dell’intervento, con non poche incognite, oggi, sulla conclusione, anche se a leggere il cronoprogramma inserito nella proposta di Accordo con lo Stato, per “Prosecuzione della riqualificazione del comprensorio ospedaliero di Cattinara e della realizzazione della nuova sede dell’Irccs Burlo Cube Hospital”, per quel che riguarda le opere finanziate dagli 80,8 milioni si parla di un avvio lavori nel gennaio 2027 e una fine nel dicembre 2028, con un altro anno (giugno 2028-giugno 2029) per finiture, impianti, arredi e attrezzature necessari al completamento della terza torre.

“NUOVO” CATTINARA

La delibera contiene il dettaglio delle cose da fare, come indicato da Asugi. L’Azienda, infatti, ha ritenuto di implementare e integrare il precedente intervento con la realizzazione di un ulteriore edificio denominato “Covid Center”, da realizzare nell’area sostanzialmente libera della corte interna di Cattinara, che si svilupperà in sette livelli fuori terra, un piano tecnologico in copertura e un piano interrato dedicato alla logistica e agli impianti. Il nuovo edificio sarà collegato con l’adiacente ospedale al piano interrato e al piano terra e ospiterà le funzioni di Pronto soccorso, area ambulatoriale e piastra endoscopica, ambulatori chirurgici e blocco operatorio composto di due sale operatorie, degenze infettivi, terapie intensive e subintensive.

LA TECNOLOGIA

Il secondo punto della manovra della giunta approvata nella seduta di venerdì scorso riguarda la dotazione tecnologica delle Aziende. Su questo fronte, informa ancora Riccardi, i 55 milioni disponibili vengono divisi tra AsuFc (25), Asugi (15), AsFo (10), Burlo e Cro (2,5 ciascuno). —

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