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ATP Montreal, ancora problemi fisici per Jannik Sinner: il n.1 cede a Rublev in 3 set

Doccia gelida da Montreal (Canada) nei quarti di finale del Masters1000. Sul cemento nordamericano, Jannik Sinner (n.1 del mondo) è stato ssuperato con il punteggio di 6-3 1-6 6-2 dal russo Andrey Rublev (n.8 del ranking). Una brutta sconfitta per l’altoatesino, al secondo impegno di giornata come il moscovita, per via della pioggia dei giorni precedenti. Jannik, infatti, ha lamentato problemi fisici, soprattutto all’altezza dell’anca destra, soffrendo molto al termine degli scambi prolungati.

Un campanello d’allarme in vista dei prossimi impegni a Cincinnati, ma soprattutto US Open. Rublev, dunque, ha conquistato la sua seconda vittoria contro un n.1 del mondo, ricordando l’affermazione a Belgrado contro Novak Djokovic due anni fa, ma soprattutto è la prima volta che il russo la spunta contro Sinner in un match completato, senza il ritiro dell’italiano. Nona semifinale in un Masters1000 per il russo, che affronterà il vincente della sfida tra Matteo Arnaldi e il giapponese Kei Nishikori.

Nel primo set Rublev esprime un grande tennis. Nella sfida da fondo è il russo a giocare meglio, mettendo in difficoltà Sinner soprattutto dal lato destro del campo. Il break nel quarto game è la logica conseguenza. L’altoatesino tenta una reazione nel quinto game, ma Rublev è abile a cancellare quelle opportunità. Nel sesto gioco Jannik è nuovamente con le spalle al muro e annulla due palle del doppio break. Il n.8 del mondo gestisce al meglio i turni al servizio successivi e vince il parziale sul 6-3.

Nel secondo set c’è l’arrivo della pioggia e l’interruzione sembra dare una mano a Sinner e, anche per il calo di Rublev, domina lui lo scambio da fondo. Una soliloquio dell’italiano, in cui il russo eleva anche il numero degli errori. Tante scelte sbagliate da parte del moscovita e il 6-1 per Jannik è la logica conseguenza.

Nel terzo set, prima dell’inizio dello stesso, si nota un colloquio tra Sinner e Darren Cahill (allenatore) sulla necessità o meno di chiamare il fisioterapista. L’azzurro si tocca costantemente l’anca destra e fa allungamenti su quella parte. Il game d’apertura si rivela decisivo. Il n.1 del mondo ha ben cinque palle per andare avanti di un break, ma anche per meriti del suo avversario non le sfrutta. Da lì il crollo. Un brutto secondo game, con tanti errori non forzati, che consentono a Rublev di andare sul 2-0 e le problematiche per l’azzurro sono sempre più evidenti. Nell’ottavo game l’epilogo, con un doppio fallo anomalo per il pusterese a sancire l’uscita di scena sul 6-2.

Dando uno sguardo alle statistiche, si nota in negativo il 43% dei punti vinti con la seconda di servizio da Sinner e soprattutto il 57% delle palle break salvate rispetto all’83% del suo avversario.

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