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Ivrea, a Torre Balfredo ridisegnate le strisce ma non arrivano i dossi anti-velocità

IVREA. Le strisce pedonali sono state pitturate e ora son ben visibili, ma le auto continuano a sfrecciare. Ce lo chiedono dei residenti: «Andate a vedere, sono raso terra». Si aspettavano, infatti, che come in altre parti della città, sarebbero stati sistemati dei dossi per moderare la velocità. Soprattutto in un punto, dove si chiede di fare qualcosa in merito ormai da tanto, troppo tempo.

È un problema annoso, quello della velocità, a Torre Balfredo. Una frazione tagliata in due da una strada provinciale in cui passa chiunque voglia raggiungere l’autostrada A4 da Ivrea. Dunque, dove gli automobilisti schiacciano l’acceleratore più del dovuto, spesso e volentieri.

Alla riunione con gli amministratori, i cittadini avevano chiesto di mettere dei dossi ma la proposta al momento non è stata raccolta. E, addirittura, una residente aveva detto alla Sentinella, solo un paio di mesi fa: «Noi genitori, insieme ai nonni, l’iniziativa di metterci in centro strada per fermare il traffico». Perché quella provinciale, dove in pochi alzano il piede dall’acceleratore, ci sono due scuole: una dell’infanzia e una primaria.

Ed ecco che, insomma, le nuove strisce pedonali, pur dipinte in maniera visibile, hanno lasciato con l’amaro in bocca i residenti, per la mancanza di dossi, come installati in molte altre parti della città.

L’assessore ai Lavori pubblici Francesco Comotto, spiega il motivo della scelta. «In realtà - spiega Comotto - quello di cui parliamo è un progetto sulle barriere architettoniche. Quindi i dossi moderano sì la velocità, ma servono a livellare i lati della strada. E nelle strade di alto scorrimento, non sono previsti i dossi per questioni sicurezza. Lo stesso vale anche per San Bernardo, attraversata da via Torino. Io poi sono convinto che neanche i dossi di per sé risolverebbero la questione. Perché si tratta di un fatto principalmente culturale. Se c’è un limite a 50 all’ora, bisogna rispettarlo. Detto ciò non abbiamo preclusioni sui dossi. Ma questo è un progetto in parte ereditato dalla precedente amministrazione, in futuro studieremo altre soluzioni».

Il progetto Pnrr da 910mila euro sulle barriere architettoniche, in realtà, è tra i più discussi in città. Le scelte fatte, non sempre hanno pagato.

Sono stati molto criticati i dossi messi a Bellavista, in zona 30. Perché installati in un punto dove l’asfalto era sconnesso, senza prima ripararlo, e in un modo che creava delle conche nel terreno, che alle prime piogge si sono allagate.

Nella vicina San Grato, invece, gli scivoli sui marciapiedi sono stati prima tolti e poi rimessi. Solo dopo averli fatti ci si è resi conto che la pendenza era eccessiva e molte persone ci scivolavano sopra. Non è stato possibile fare nient’altro, per mantenerli.

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