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Campus scolastico, per l’ex caserma di via Rossetti a Trieste lo Stato chiede 15 milioni

TRIESTE Il dialogo Trieste-Roma sul futuro dell’ex caserma “Vittorio Emanuele III” di via Rossetti ha preso velocità e, sia pure senza esagerare per opportuna scaramanzia, potrebbe portare a risultati già nel corso del prossimo autunno, quando saranno più chiare tempistiche e prospettive del previsto campus scolastico.

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La richiesta

Intanto il punto di partenza è che Cassa depositi e prestiti (Cdp), dopo aver manifestato il suo interesse a cedere il vasto compendio, ha risposto a un’altra richiesta dell’Ente decentramento regionale (Edr, cioè l’ex Provincia), ovvero di formulare una cifra per l’acquisto dell’immobile. Secondo fonti Edr, l’indicazione fornita da Cdp sarebbe attorno ai 15 milioni di euro, cioè inferiore di circa due milioni rispetto a quei temuti 17 di cui finora si era parlato. Non sono numeri di poco conto, ma dovrebbero essere digeribili. Il primo vaglio è toccato ai funzionari dell’Edr. L’iter viene seguito dal direttore di Edr Roberta Clericuzio.

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Edr non può però decidere da sola in merito a un’operazione di questa portata finanziata dalla Regione, per cui ha trasmesso la documentazione agli uffici dell’Immobiliare regionale, diretti da Marco Padrini. La valutazione di congruità riguardante la proposta di Cdp dovrebbe giungere ai primi di settembre.

Se si rivelerà positiva, a quel punto la palla passerà alla giunta regionale che delibererà in favore dell’acquisto. Poi seguirà – secondo questo cronoprogramma – una gara per individuare il notaio, ovvero un profilo professionale esterno, al quale affidare la stipula dell’operazione immobiliare.

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Progetto importante

Tutto quanto dovrebbe essere completato entro la fine di novembre. Allora la proprietà dell’ex caserma sarà diventata “triestina”, ma sarà solo l’inizio di una riqualificazione finanziariamente e progettualmente assai impegnativa. Al momento cifre precise non sono state fatte, le voci tutte da verificare riferivano di un fabbisogno da 50-60 milioni di euro.

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L’ambito d’intervento è piuttosto ambizioso. L’ex caserma si estende per oltre 5 ettari, con 15 corpi di fabbrica, in un’area i cui confini sono dettati dalle vie Rossetti, Mameli, Revoltella, D’Angeli. L’avviso, diffuso da Edr, riprendeva le indicazioni fornite ancora in marzo dalla Regione: ripetiamo che saranno realizzate due scuole medie superiori in grado di accogliere 2.500 studenti, due palestre per un totale di 1.600 metri quadrati, un auditorium da 400-550 spettatori, una mensa da 600-750 metri quadrati, una struttura archivio-biblioteche da 600-750 metri quadrati. A parte, una residenza universitaria da 50 ospiti.

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Utilizzi emergenziali

Non è finita, perché bisognerà adattare gli spazi esterni a possibili utilizzi emergenziali, per esempio collocare strutture modulari dove accogliere le scuole i cui edifici siano oggetto di interventi riqualificativi incompatibili con l’attività didattica. Il Comune, con l’assessore Elisa Lodi, ha chiesto inoltre l’utilizzo di tre palestre e un edificio-contenitore dove sistemare 300 persone. Non sono in programma trasferimenti di plessi scolastici.

La discussione sull’ex caserma dura da diversi anni. Il sindaco Roberto Dipiazza si fece più insistente durante il terzo mandato, quando ottenne un primo finanziamento regionale destinato alla esecuzione di lavori (non all’acquisto). Ci fu un paio di anni di schermaglia Comune-Cdp sul prezzo del compendio. Fino a quando la Regione, dopo aver alzato il finanziamento al Municipio, ha deciso di gestire l’operazione attraverso l’Edr, che ha competenza per l’edilizia scolastica, soprattutto se si parla di istituti superiori che sembrano al centro del futuro campus. —

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