Ex Pitteri di Gorizia ceduta al ministero per ampliare il carcere, ma non c’è traccia dei lavori
GORIZIA Compravendita andata a buon fine. Il cartello “Ministero della Giustizia” apposto sul cancello. Il parcheggio a uso e consumo di chi lavora alla Casa circondariale o al Tribunale. Ma nessuna traccia dei lavori che avrebbero dovuto trasformare l’ex scuola Pitteri in una sorta di dependance del carcere, con spazi ricreativi per i detenuti ma anche per gli agenti della Polizia penitenziaria.
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Che succede? A chiederselo è, anche, il Comune che ha ceduto l’immobile allo Stato per 490 mila euro. Vale la pena di ricordare che il contratto è stato sottoscritto nel mese di settembre 2022 e perfezionato nel dicembre successivo. Il sindaco Ziberna ha scritto una nuova lettera al ministro della Giustizia Carlo Nordio sulla necessità di “ristabilire una situazione di tranquillità e benessere per detenuti e operatori”. E la questione Pitteri è il tema cardine.
«L’ex scuola - scrive, nella missiva, il sindaco - doveva garantire spazi adeguati ai detenuti e agli operatori della Casa circondariale e, quindi, assicurare maggiore dignità a tutti. Grazie a tale ampliamento, sarebbe possibile disporre di una struttura moderna in cui i detenuti potrebbero finalmente svolgere tutte quelle attività funzionali ad un loro reinserimento all’interno della società. Inoltre, all’interno della Pitteri, potrebbero venir attivati dei servizi che attualmente risultano esser carenti, se non addirittura del tutto assenti: penso alla sala mensa per il personale della Polizia penitenziaria, alla caserma e alla palestra per gli agenti, agli alloggi per il direttore e il comandante, al magazzino del vestiario e alla sala di lettura per il personale».
C’è un “però”. Che Ziberna evidenzia con estrema chiarezza al ministro Nordio. «Oggi, a passaggio di proprietà avvenuto, nulla sembra essere stato fatto verso una concreta ristrutturazione dell’immobile: probabilmente altre urgenze più impellenti hanno ritardato l’inizio dei lavori». Già, perché niente si sta muovendo in quell’area. E l’ex Pitteri, essendo piuttosto degradata, rischia di essere anche un pericolo.
Ziberna rammenta al Governo che «la Casa cicondariale “Angiolo Bigazzi” non è un luogo estraneo alla nostra città: essa è parte integrante della vita di Gorizia, come lo sono i detenuti (che, seppur in un contesto difficile, qui possono studiare e acquisire determinate competenze) e le forze di polizia che vi operano e alle quali va il sentito ringraziamento di tutta la comunità: per questo, mi sento di sostenere con convinzione la necessità che si provveda a ristabilire una situazione di tranquillità e benessere, provvedendo un urgenza anzitutto ad assegnare alla struttura una adeguato contingente di agenti. Più volte, in passato, l’insufficienza di personale (divenuta ormai cronica) è stata denunciata dalle istituzioni competenti: le dichiarazioni del presidente dell’Unione sindacati di Polizia penitenziarai - argomenta ancora il sindaco - rilasciate in seguito agli ultimi eventi, parlano di una struttura sovraffollata, vetusta e di spazi ristretti, con un numero di agenti insufficiente che, ora, risulta essere ulteriormente ridimensionato e sottoposto a turni massacranti a causa dei recenti accadimenti».
Da qui, l’urgenza di un intervento risolutore da parte del Ministero della Giustizia senza far passare altro tempo.