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Nuova impresa del cormonese Tonicello: l’esploratore dei record conquista anche il Gobi

CORMONS Alla fine il Gobi gli ha parlato, ricordandogli Alex. È a lui che il cormonese Thomas Tonicello dedica l’ultima impresa della sua incredibile carriera d’esploratore, la traversata del deserto del Gobi che l’ha reso il primo al mondo ad aver affrontato in solitaria tutte le grandi distese desertiche del pianeta, ghiacci esclusi.

Tonicello è da poco rientrato in Italia dopo il successo della spedizione in Mongolia. Su queste pagine l’annunciammo un mesetto fa, regalando, evidentemente, anche un pizzico di fortuna all’avventuroso isontino, che, non a caso, ha portato con sé dall’altra parte del mondo la copia del Piccolo che raccontava il suo viaggio. Il giornale posizionato sul cruscotto del fuoristrada è stato il suo fedele (e unico) compagno in questa straordinaria impresa.

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In realtà, però, qualcuno a fianco di Thomas c’era, ed era lo spirito di Alex Muraro, l’amico scomparso esattamente cinque anni fa dopo una battaglia con la malattia. Insieme ad Alex, nel 2015 Tonicello aveva condiviso uno dei suoi viaggi da Guinness, quello da Gradisca all’estremo nord della Scozia a bordo di una Volkswagen Polo del ‘97 durato solo 22 ore e spiccioli.

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«Sì, questo viaggio e quest’impresa sono tutti per Alex – dice con la voce emozionata e anche un po’ rotta dalla commozione Thomas -. Ho ascoltato le emozioni che mi regalava il deserto del Gobi e ho sentito che stavo guidando anche per quello che era stato il mio navigatore, oltre ad un amico vero e una persona che, come me, amava profondamente la vita e l’avventura». Sarebbe stato sicuramente orgoglioso di Thomas, Alex, pensando che ora potrà entrare una volta di più nel Guinness dei primati. «Manderò tutta la documentazione relativo al viaggio, perché il record possa essere registrato, essendo il primo ad aver attraversato in solitaria tutti i grandi deserti del pianeta – spiega Tonicello -. Anche se in fondo non è certo il primato l’aspetto più importante di questa spedizione: la cosa più importante è quel che mi resterà dentro».

Già, perché, come sempre, delle migliaia di chilometri percorsi, ogni centimetro ha regalato qualcosa all’esploratore. «Difficile per me sintetizzare tutto quel che è successo, potrei scrivere un libro o farci un film, se non fosse che in un paesino dal nome impronunciabile in mezzo al nulla mi hanno rubato la macchina fotografica con i video più spettacolari – racconta Thomas -. Posso solo dire di essere contento, di aver provato emozioni straordinarie, ho ricordi splendidi. Imprevisti compresi». Già, perché quelli non possono mancare. E così, ad esempio, dopo aver rotto la pompa del carburante in mezzo al deserto - «sistemandola come potevo con 2 fili del tergicristallo», racconta Tonicello -, il cormonese che era già arrivato a Ulan Bator è tornato indietro per altri mille chilometri: c’erano da soccorrere due youtuber italiani impegnati in un viaggio in Mongolia, che aveva incrociato giorni prima e che erano rimasti a loro volta in panne con il loro mezzo. Un aneddoto tra i tantissimi che Thomas avrà da raccontare nei prossimi giorni, mesi e anni. Fino alla prossima partenza, alla prossima impresa. —

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