Minaccia la vicina di casa, spintona i carabinieri e danneggia uno scooter: era ubriaco
Ha insultato e minacciato la vicina di casa, si è scagliato contro la porta del suo ingresso di casa, distruggendola, ha spintonato i carabinieri e ha danneggiato uno scooter.
Per tutto questo Andrea Scaino, quarantanovenne residente a Taipana ma domiciliano a Muris di Ragogna, sarà obbligato, per i prossimi mesi, a recarsi quotidianamente nella caserma dei carabinieri più vicina al suo domicilio. A stabilirlo è stata un’ordinanza del giudice per le indagini preliminari Giulia Pussini.
Il fatto contestato risale alla serata del 16 agosto. I militari dell’Arma giunti sul posto si sono trovati di fronte Scaino su di giri a causa di un abuso di alcol, con una mano insanguinata a causa dei pugni inferti al vetro della porta di casa della vicina.
La situazione è degenerata con l’arrivo sul posto della figlia della vicina, con i carabinieri che si sono dovuti frapporre tra Scaino e quest’ultima per evitare che venissero a contatto. L’uomo ha spintonato i militari dell’Arma facendone cadere uno a terra.
È quindi scattato l’arresto in flagranza di reato. Portato in caserma, oltre alle ferita alla mano, gli è stata riscontrata l’intossicazione da alcol, con un tasso nel sangue pari a 1,47 ,g/l.
Un alterco nato in seguito alla richiesta di aiuto che Scaino aveva rivolto alla vicina per un malessere della compagna, che in quel momento si trovava a casa con lui. Una parola di troppo, però, ha innescato la rabbia dell’uomo, che oltre agli insulti e alle minacce rivolte alla donna, ha rotto il vetro della porta e fatto cadere a terra lo scooter della vicina.
Arrestato per violazione di domicilio, resistenza a pubblico ufficiale, minacce e danneggiamento, il pm aveva chiesto gli arresti domiciliare per l’uomo, difeso dall’avvocato Piergiorgio Bertoli del foro di Udine.
La gip lunedì 19 agosto ha deciso quale misura cautelare applicare, ritenendo l’obbligo di presentarsi quotidianamente nella caserma dei carabinieri di San Daniele per la firma il più idoneo a fronteggiare il pericolo di recidiva. “Misura – si legge nel provvedimento – proporzionata ai fatti, utile ad assicurare un contatto costante con le forze dell’ordine e di indubbia efficacia deterrente”.