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Sala dei Giganti, al via il restauro delle vetrate rotte dalla grandine

La grandine le aveva distrutte, ma ora verranno rimesse a nuovo. Affidati i lavori di restauro delle vetrate della storica sala dei Giganti di palazzo Liviano. Un intervento che costerà al Bo più di 40 mila euro.

«A seguito dei violenti nubifragi di due anni fa, siamo stati costretti a rimettere in sicurezza la sala dei Giganti», spiega Monica Salvadori, prorettrice con delega al Patrimonio artistico, storico e culturale, «sono lavori che erano in previsione di essere fatti da diverso tempo. Parliamo di vetri del secolo scorso, non preziosi, ma trattandosi di un bene vincolato con oltre 70 anni di vita, vanno restaurati».

Cosa è successo

A luglio del 2022 una violenta grandinata si era abbattuta in città, causando non pochi danni. Ad essere interessate erano state anche le vetrate della sala dei Giganti di palazzo Liviano, subendo rotture, fratture e perdita di porzioni di vetro. In particolare, sono state sei le finestre, che quel giorno subiscono i danni più significativi e per cui ad oggi si è reso necessario un restauro.

Si tratta di invetriate legate a piombo con motivo decorativo in vetro incolore ottagonale nelle parti inferiori, e inserti in vetro rosso, giallo e bianco, coronati da vetri incolore a raggiera nelle lunette superiori.

Ma l’intervento, oltre che a ripristinare le parti vitree guastate, servirà anche per verificare lo stato di tenuta delle piombature e per intervenire preventivamente, evitando il degrado dei manufatti. La grandine non è stata l’unica responsabile: anche la pioggia e lo smog nel corso del tempo hanno corroso vetri e piombi, così come lo sbalzo termico tra interno ed esterno che ha causato differenti dilatazioni.

Gli interventi previsti

Per poter procedere senza intoppi, il laboratorio di restauro verrà allestito proprio all’interno della sala, andando quindi, dopo un’attenta mappatura delle parti danneggiate, a smontare le vetrate con il relativo serramento ligneo. Posizionate sul piano di lavoro dedicato sul posto, verranno tolti i frammenti di vetro e pulite tutte le superfici.

Anche le cornici e i telai lignei saranno trattati per migliorarne le prestazioni come la tenuta all’acqua, delle giunzioni tra telaio e fisso e muratura e dei raccordi tra serramenti e davanzali.

Le vecchie vernici saranno asportate con la carta abrasiva e un prodotto a base di olio di lino ne sigillerà gli strati più superficiali. Alla fine, i serramenti, completi di vetrate, saranno riposizionati sui rispettivi fori finestre.

Garantite, però, le prossime operazioni di manutenzione per la pulitura interna ed esterna di vetri e trafile in piombo oltre al controllo periodico della tenuta di stucco e rametti di fissaggio dei tondini di rinforzo.

Grande attenzione anche agli affreschi più vicini alle operazioni previste. Infatti, nel periodo di tempo in cui le finestre saranno smontate, a coprire le aperture ci saranno dei pannelli composti da telai lignei e nylon in modo da impedire infiltrazioni nemiche.

Un laboratorio completo, dunque, all’interno dello storico palazzo, con tanto di cavalletti e panni di protezione per l’appoggio dei vetri.

Perché è importante il restauro

Collegata a palazzo Liviano e splendidamente affrescata, la sala dei Giganti è stata da sempre legata alla storia della città, alla vita dell’università. Oggi è aperta al pubblico in occasione di eventi speciali e concerti con visite guidate.

Originariamente uno degli spazi di rappresentanza della Reggia Carrarese nel tardo Medioevo, faceva parte del palazzo dei signori della città fino al 1405.

In quell’anno, con la caduta dei Carraresi e la sottomissione di Padova alla Repubblica di Venezia, il palazzo divenne la sede del Capitanio, l’autorità militare della città.

Nel Cinquecento, poi, la sala, trovandosi in uno stato di degrado, fu restaurata sotto la guida di Girolamo Corner tra il 1539 e il 1540, con interventi architettonici e decorativi, inclusi ampliamenti in larghezza e altezza. Le finestre, sui lati est e ovest, furono aperte durante questo periodo dall’architetto Michele Sanmicheli.

Oggi, la sala dei Giganti si presenta come un’ampia aula trapezoidale con due lati finestrati di lunghezze differenti. Durante i primi due secoli di dominio veneziano, fu utilizzata come luogo d’assemblea e riunione per le truppe che presidiavano la città. Inoltre, aveva specifiche funzioni connesse all’università.

Dal 1632 al 1912, ospitò il primo nucleo della Biblioteca Universitaria, poi trasferita in via San Biagio. Nel 1922 un uragano danneggiò le finestre, lasciando la sala in stato di abbandono per alcuni anni.

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