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Furti e martellate alle tombe: choc al cimitero di Lambrinia

CHIGNOLO PO. Vandali al cimitero di Lambrinia, frazione di Chignolo. Hanno preso a martellate le foto di alcuni defunti, danneggiato tombe, sradicato lampade votive, rubato vasi.

Dopo la denuncia contro ignoti sporta dai parenti, gli uomini del corpo intercomunale “Terra tra i fiumi” hanno avviato le indagini. Gli agenti stanno già vagliando le immagini dell’impianto di videosorveglianza che si trova vicino al cimitero. Hanno anche iniziato a sentire alcuni cittadini per raccogliere indicazioni utili alla ricostruzione dei fatti.

Dal comando di Chignolo arriva inoltre un appello a tutti coloro che hanno visto movimenti sospetti o comportamenti anomali e che quindi potrebbero fornire informazioni importanti per le indagini. «Chiediamo di venire negli uffici di polizia locale per testimoniare», dice il comandante della polizia locale Carloenrico Gandini.

I malviventi hanno preso di mira le foto dei defunti, distruggendole a martellate e sfregiandone le immagini, hanno danneggiato parte delle tombe, abbattendone anche una porzione, rubato le lampade e i vasi in rame.

Le immagini delle tombe devastate sono state uno shock per i parenti dei defunti. Da qui la querela presentata al comando di polizia locale da una donna residente a Santa Cristina, che ha visto danneggiata la tomba dove riposano il marito, la sorella e i genitori. Già in passato alcune tombe erano state prese di mira, subendo il furto di vasi di fiori e statue in rame, la cui quotazione oscilla tra i 5 e i 7 euro al chilo. Esiste un mercato nero interessato al rame, acquistato dai rottamai o direttamente dai ladri a circa 4 o 5 euro al chilo, rimandato in fonderia e venduto come nuovo.

«Il vilipendio di tombe nei cimiteri o in altri luoghi di sepoltura – spiega il comandante Gandini – è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni, ma prima ancora di essere una violazione di carattere penale rappresenta un comportamento che non temo a definire vigliacco. Faremo di tutto per individuare i responsabili e denunciarli. Il rame fa gola a molti, in genere sono presi di mira le linee ferroviarie, perché è facile ottenerlo dai cavi elettrici, e i cimiteri».

Stefania Prato

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