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Nelle Valli Orco e Soana relax e scienza, al via una ricerca sui servizi del Parco

CERESOLE REALE

Il pranzo in famiglia, le passeggiate, una polenta al ristorante adatta al tempo uggioso che le montagne dell’Alto Canavese hanno visto nella giornata di Ferragosto: come di consueto le località delle Valli Orco e Soana hanno visto il tutto esaurito il 15 agosto.

«È un turismo diverso da quello che si vive nel resto dell’estate - spiegano dall’Ufficio turistico di Ceresole Reale -. I visitatori non si recano da noi per avere informazioni su escursioni o sulle navette, Ferragosto è la tradizione del relax, del pranzo in famiglia, delle grigliate in compagnia nelle tante aree attrezzate del paese. Nel segno della tradizione anche la grande presenza di turisti, che non si sono fatti scoraggiare dalle previsioni meteo e dalla leggera pioggia che ha colpito Ceresole verso l’ora di pranzo». Bilancio positivo anche per i ristoratori: i prodotti locali, dai salumi e formaggi delle valli alla polenta concia, che si gusta con qualsiasi condizione meteo, sono stati gli altri protagonisti della giornata. Ovviamente, poi, c’è chi si è avventurato fino al Colle del Nivolet in auto, dato che il servizio navetta non è ancora stato riattivato per mancanza di vettori disponibili a coprire la tratta la domenica e nei festivi, oppure a piedi e in bicicletta.

Sul tema della sostenibilità in montagna sta lavorando anche l’Università di Torino. Nei giorni scorsi un gruppo di ricerca ha sottoposto ai visitatori un questionario, in cui una domanda era dedicata proprio alla questione dei trasporti e della riapertura al traffico nei giorni festivi della Sp 50 che porta al Colle del Nivolet. «Il Dipartimento di Scienze agrarie, forestali e alimentari dell’Università di Torino sta sviluppando un progetto in collaborazione con Il Parco nazionale del Gran Paradiso e Ires Piemonte sul macro-tema dello sviluppo socio-economico della montagna. Il progetto punta a esplorare il rapporto tra esseri umani e natura, concentrandoci su come i visitatori del Parco percepiscono i servizi ecosistemici montani (ambientali, ricreativi, educativi, culturali). Attraverso un questionario somministrato direttamente a turisti e visitatori del Parco, saranno analizzate le ragioni e la soddisfazione delle visite, le abitudini di fruizione e l'importanza attribuita ai vari tipi di servizi ecosistemici offerti dal Parco», fa sapere il gruppo di ricerca costituito da Simone Blanc, il responsabile Filippo Brun, Caterina Margherita Moresino, Silvia Novelli e Giovanna Sacchi.

Anche la Valle Soana, altro lato del versante piemontese del Parco, ha attirato molti turisti per Ferragosto: «Molti hanno preso parte alle attività programmate - fanno sapere dal Centro visitatori locale -. Da quando il tempo è migliorato l’affluenza è sempre buona. Lo dimostra il fatto che anche le strutture ricettive, per esempio a Ronco e Piamprato, erano al completo. I turisti sono generalmente di tre tipi: quelli di ritorno, come i francesi che tornano nella loro terra d’origine e chi affitta a lungo termine, poi c’è il turismo di prossimità e poi ci sono i turisti veri e propri, quelli incuriositi dai luoghi che arrivano dalle altre regioni, in particolare Lombardia, altre zone del Piemonte, Liguria e Veneto. Numerosi anche gli stranieri, che apprezzano in particolare le due tappe della Grande traversata delle Alpi (Gta)».

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