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US Open, qualificazioni: buona la prima per Lucrezia Stefanini

Nella seconda giornata del torneo di qualificazione dello US Open è arrivata la vittoria dell’unica tennista italiana impegnata nel tabellone cadetto dell’ultimo slam stagionale. Lucrezia Stefanini (26 anni, numero 164 del ranking WTA) ha sconfitto la colombiana Emiliana Arango (23 anni, numero 142) con il punteggio di 6-3 4-6 6-1 in due ore e 42 minuti di gioco al termine di una lotta divertente e contrassegnata dai break (17 in totale a fronte di ben 37 palle break concesse). Stefanini, a caccia della terza partecipazione della carriera a un torneo dello slam (sarebbe la prima a New York), al secondo turno affronterà la giovanissima (appena 15 anni) wild card di casa Julieta Pareja, che ha battuto all’esordio la connazionale Kayla Day con il punteggio di 7-6(5) 6-4. Da segnalare, negli altri match della prima parte di giornata, le sconfitte delle teste di serie numero 6 (Robin Montgomery) e numero 7 (Jana Fett): Montgomery è stata battuta in tre set dall’australiana Birrell mentre Fett è stata eliminata nettamente dalla francese Ponchet (6-2 6-1 in un’ora e 2 minuti di gioco). 

L. Stefanini. b. [30] E. Arango 6-3 4-6 6-1 (ha collaborato Roman Bongiorno)

Grandissima partenza da parte di Lucrezia Stefanini che, dopo un lottatissimo primo gioco sul suo servizio, comincia a dominare prendendo il largo. Break e controbreak nei primi tre game, con l’azzurra apparsa poco lucida al servizio. La colombiana inscena un tennis d’altri tempi, con discese a rete di grande stile. La capacità dell’azzurra di trovare profondità da ogni lato del tempo grazie all’utilizzo di entrambe le mani, comincia a tagliare il fiato alla colombiana, punto dopo punto. Al servizio per il set, Stefanini torna ad avere dubbi, nonostante il solido vantaggio: Arango conquista due giochi consecutivi, rimettendosi in scia. 

Al secondo tentativo, però, l’azzurra non si scompone e porta a casa il set: approfitta dei colpi troppo corti dell’avversaria, conquista il campo e chiude a zero un gioco che rischiava di diventare mentalmente molto complicato. Il secondo parziale si apre ancora all’insegna dei break (alla fine saranno ben 7 in 10 game): la partita è divertente, perché entrambe le protagoniste cercano di sfruttare tutto il campo, verticalizzando appena possibile il gioco. Arango attacca senza paura, mette in mostra tutte le sue doti acrobatiche nei pressi della rete e prova l’allungo (5-3) ma nel nono gioco succede praticamente di tutto: la colombiana spreca 6 set point, uno dei quali in maniera clamorosa (volèe a campo aperto e a porta vuota appoggiata incredibilmente in corridoio), e alla fine cede la battuta con l’ennesimo errore gratuito di un game assurdo e interminabile (24 punti). Sul 5-4 però Stefanini paga lo sforzo dei minuti precedenti e perde ancora una volta il servizio: 6-4 Arango, che approfitta di un regalo a quel punto insperato, e tutto rimandato al terzo e decisivo set.

Lucrezia è provata e si affida all’esperienza, prendendosi una lunga pausa prima di rientrare in campo per il momento decisivo della partita: e infatti, dopo il solito scambio di break iniziali (1-1), riesce finalmente a trovare la fuga giusta, dominando con il punteggio di 6-1 il terzo parziale e qualificandosi al secondo turno al termine di una lotta di 2 ore e 42 minuti. 

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