Israele uccide un dirigente di Fatah in un attacco nel sud del Libano: Netanyahu vuole l’escalation
Un funzionario palestinese di Fatah, Khalil Maqdah, è stato ucciso in un attacco israeliano nella città di Saida, nel sud del Libano, oggi, hanno detto all’AFP un leader dell’organizzazione palestinese e una fonte della sicurezza libanese. È la prima volta da quando, poco più di dieci mesi fa, è iniziato lo scontro a fuoco transfrontaliero, che un membro del gruppo viene preso di mira.
Maqdah, un leader delle Brigate dei Martiri di Al-Aqsa, il ramo militare di Fatah, “è stato preso di mira dall’attacco israeliano su Saida”, ha detto all’AFP un alto funzionario di Fatah, Fathi Abou Al-Aradat. Una fonte della sicurezza libanese ha riferito all’agenzia francese che l’attacco aveva preso di mira la sua auto mentre guidava vicino ai campi palestinesi nei pressi di Saida, la principale città del sud del Libano.
Un corrispondente dell’AFP ha visto un’auto in fiamme dalla quale i soccorritori hanno rimosso un corpo.
In una dichiarazione al canale al-Mayadeen di Beirut, il capo delle Brigate dei Martiri di Al-Aqsa, Mounir Maqdah, ha confermato che il raid ha preso di mira suo fratello: “l’assassinio” di Khalil Maqdah è “un`ulteriore prova che Israele vuole incendiare la regione e gettarla in una guerra su vasta scala”, ha accusato un membro del Comitato Centrale di Fatah.
Fatah accusa Israele di voler scatenare guerra su vasta scala
Un alto funzionario del movimento palestinese Fatah ha dichiarato alla France presse che l’uccisione da parte di Israele di Khalil al-Maqdah, membro del movimento libanese Fatah, mira a scatenare una guerra regionale.
“L’assassinio di un funzionario di Fatah è un’ulteriore prova dal fatto che Israele vuole scatenare una guerra su vasta scala nella regione”, ha detto Tawfik Tirawi, membro del comitato centrale di Fatah.
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