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US Open, Sinner: “Ho sempre cercato di essere onesto e non ho mai violato le regole”

Il tradizionale incontro con i giornalisti durante il media-day pre-torneo in questo US Open 2024 è stato tutt’altro che di routine per Jannik Sinner. Si è trattato del primo contatto con i giornalisti dopo la diffusione della notizia della sua positività all’anti-doping lo scorso marzo. Queste le sue dichiarazioni.

Sono contento della vittoria di Cincinnati, è stata una vera iniezione di fiducia, non vedo l’ora di giocare questo torneo. Non è ideale dover gestire una questione come quella della mia positività prima di uno Slam. Non ho fatto nulla di sbagliato, ho giocato per mesi con questa cosa in testa. È un sollievo aver avuto questo risultato. Cercherò di giocare e divertirmi in questo splendido torneo.
È stato un processo molto lungo, ho dovuto gestirlo per mesi, sappiamo tutti di quanto stiamo parlando. Ho dovuto prendere decisioni nel corso di questo periodo. Ci sono scadenze da rispettare in questo processo, non si può scegliere quando completare le varie fasi. Sono felice che sia finita e sono felice di aver ottenuto un risultato positivo. Sono felice che sia finalmente finita, che sia venuto fuori, un sollievo per me e il mio team. Chiaramente, la preparazione per questo torneo non è stata ottimale per… alcune circostanze.”

Umberto [Ferrara] e Giacomo [Naldi] hanno dato un contribuo molto importante alla mia carriera finora. Ora, però, a causa di questo errore, non ho più la fiducia per continuare a lavorare con loro, e c’è bisogno di un po’ di aria nuova nel team.
Quando mi hanno informato che ero positivo, inizialmente abbiamo cercato di capire che sostanza fosse, e Umberto ha capito immediatamente che era il suo spray. In base a quella rivelazione, abbiamo risposto immediatamente alle autorità e quello è stato il motivo per cui sono riuscito a giocare. Sapevamo tutto, sapevamo da dove veniva la sostanza e come era entrata nel mio corpo. Ovviamente ero preoccupato, perché sono sempre stato molto attento, e ho sempre cercato di comportarmi onestamente in campo.”

D. Tenere un segreto nel mondo del tennis non è facile, eri preoccupato che venisse fuori?
“L’esito c’è stato lunedì scorso, tutto è iniziato con l’errore che hanno fatto. Mi preccupava che la notizia potesse venire fuori. All’inizio il punto di vista era diverso, ma poi è stato tutto più complicato: io, il mio team, gli avvocati. Sono solo un giocatore di tennis, no? È quello che amo fare.

D. Già per il tuo ranking hai un grosso bersaglio sulla schiena. Non essendo stato sospeso diversamente da altri tennisti te ne mette addosso uno più grande?

Ogni giocatore che viene trovato positivo deve attraversare lo stesso processo, non ci sono scorciatoie o trattamenti diversi. Capisco la frustrazione degli altri giocatori che magari hanno dovuto aspettare tanto tempo per essere giudicati, ma può darsi che loro non sapessero da dove veniva la sostanza e come era entrato nel loro organismo. Noi abbiamo capito tutto immediatamente. Sono stato sospeso per due o tre giorni, non potevo neanche allenarmi, ma il ricordo è stato accettato in fretta, per questo ho potuto giocare.

D. Sei preoccupato per la tua reputazione?
“Bella domanda. Ho sempre creduto di continuare a giocare perché sapevo di non aver fatto niente di sbagliato. Sapevo di essere pulito e di aver sempre cercato di essere un giocatore leale. Ora potrebbero cambiare un paio di cose, ma chi mi conosce sa che non ho fatto e non farei mai nulla che va contro le regole. È stato molto difficile per il mio team, e lo è ancora. In questi momenti si vede chi sono i tuoi amici e quelli che non lo sono. Per quanto riguarda la reputazione, vedremo andando avanti. Perché è qualcosa fuori dal mio controllo.”

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