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Sequestro milionario alla ditta revocato dopo mesi di paralisi

Beni sequestrati per un valore di un milione e 400 mila euro, quasi due mesi di fermo pressoché totale. Ora la Logistica Outsourcing Srl di Mogliano può riprendere la sua attività, ma nel frattempo, il danno del blocco sarebbe stato ingente e l’azienda pressoché azzerata.

La ditta moglianese che si occupa di logistica è finita al centro di una vicenda di presunte fatture non pagate e irregolarità nella somministrazione del lavoro.

Questo secondo l’ipotesi della Procura di Treviso, confutata però dai giudici del Tribunale del Riesame, mentre la Procura ha già presentato ricorso per Cassazione, con l’obiettivo di ottenere un nuovo sequestro dei beni nel frattempo dissequestrati.

La vicenda

Tutto è cominciato la scorsa primavera quando la Logistica Outsourcing è stata tra le 29 società finite nel mirino delle Fiamme Gialle di Treviso con 30 imprenditori iscritti nel registro degli indagati per lo più per somministrazione fraudolenta di manodopera e anomalie tributarie, toccando, oltre alla Marca, le province di Venezia, Padova e Rovigo.

Ora il Tribunale del riesame ha scritto una nuova pagina, a favore della società moglianese.

Il Riesame

Il Tribunale del riesame ha infatti revocato il sequestro preventivo di beni (denaro, macchinari e veicoli) per un valore di un milione 400 mila euro dell’azienda moglianese Logistica Outsourcing Srl, coinvolta in un’operazione della Guardia di Finanza di Treviso che ha toccato il Mercato ortofrutticolo di Padova (Maap) e una serie di società che vi ruotano attorno per presunte irregolarità fiscali e situazioni di sfruttamento di lavoratori.

Il provvedimento di revoca del sequestro a vantaggio della ditta moglianese è datato 17 giugno e nei giorni scorsi sono state depositate le motivazioni.

Per i giudici del riesame l’azienda di Mogliano era in regola con l’Iva e con i versamenti al Fisco, ma anche con la gestione dei dipendenti.

«Lo standard probatorio postulato per giustificare l’imposizione del vincolo cautelare reale finalizzato alla confisca» non è stato raggiunto, rilevano i giudici. Da qui la decisione di restituire alla Logistica Outsourcing Srl i beni sequestrati. Nel frattempo, però la ditta moglianese ha subito uno stallo e i suoi lavoratori sono stati costretti a trovare un nuovo impiego.

La Srl moglianese è amministrata formalmente dal 66enne Giorgio Lazzari di Mestre, assieme a una sua dipendente, la 43enne Naike Camuffo di Mirano, che compare come amministratore di fatto della società. A seguirli nella vicenda giudiziaria il pool legale composto dagli avvocati Umberto Pauro, Dario Stevanato e Angelo Andreatta.

I giudici hanno dato loro ragione, poiché l’Iva risulta regolarmente versata dalla «Logistica Outsourcing Srl alla Logistic Handling Srl», si tratta della società del gruppo a cui fanno capo i lavoratori. Al contempo, il Riesame ha attestato che l’Iva «è stata versata all’Erario da parte di quest’ultima».

Decade anche la contestazione relativa all’ipotesi di illecita somministrazione di manodopera ai committenti “mascherata” da contratti di appalto di servizi.

Il caso in Cassazione

Per i giudici del Riesame i lavoratori in questione dipendevano direttamente dalla società moglianese e ogni mattina al mercato ortofrutticolo si occupavano di attività di facchinaggio per i diversi clienti del Maap (grossisti, dettaglianti, ristoratori) trasportando frutta e verdura che veniva caricata sui camion.

La vicenda non finisce qui e le parti coinvolte sono nuovamente pronte a darsi battaglia. Dopo la revoca del sequestro e il punto a favore della Logistica Outsourcing Srl, la Procura di Treviso ha già presentato ricorso in Cassazione per ottenere una decisione a suo favore, con un nuovo sequestro preventivo del milione e 400 mila euro di beni della ditta di Mogliano. La data della nuova udienza deve ancora essere fissata. —

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