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Menopausa, nuovo farmaco senza ormoni testato a Pavia

PAVIA. Un nuovo farmaco per alleviare le vampate di calore, il disagio più comune causato dalla menopausa: è stato sperimentato al San Matteo e potrebbe arrivare sul mercato a partire dall’anno prossimo, dopo che le agenzie del farmaco faranno i loro approfondimenti. «La molecola utilizza non contiene ormoni, che molte donne hanno timore ad assumere per via delle controindicazioni. È la vera novità di questo farmaco» spiega Rossella Nappi, docente universitaria e responsabile dell’unità di Ostetricia e ginecologia 2 del policlinico, che si è occupata dello studio di fase III in tandem con altri centri di ricerca nordamericani: i risultati sono stati pubblicati su Jama, tra le riviste di medicina più autorevoli.

Migliorare la qualità della vita

Con l’invecchiamento della popolazione (soprattutto occidentale) diverse case farmaceutiche hanno dirottato investimenti e risorse sullo studio della menopausa, commercializzando nuove medicine e integratori per contrastarne i disagi e migliorare la qualità di vita delle donne: si stima che l’ottanta per cento delle donne sopra i 50 anni soffra di vampate di calore. «Ogni anno nel mondo – prosegue Nappi – 47 milioni di donne entrano in menopausa, e si stima che oggi siano più di un miliardo quelle che vivono questa condizione. Donne che hanno di fronte ancora molti anni di lavoro e, nel frattempo, devono convivere con frequenti vampate di calore anche notturne: spesso disturbano il sonno soprattutto nelle fasi che dovrebbero garantire maggior ristoro». E così l’industria farmaceutica sta sperimentando nuove soluzioni: Nappi ha spiegato che il farmaco sperimentato al San Matteo su un campione di una ventina di pazienti (800 le donne coinvolte da tutti gli istituti, divise in gruppo si sperimentazione e placebo) è pensato per intervenire al livello cerebrale sui cosiddetti “neuroni candy”, una parte del complesso meccanismo che genera le vampate di calore. «Non si tratta di uno psicofarmaco – prosegue la docente – ma agisce sui centri della termoregolazione, cioè quella capacità dell’organismo di percepisce la temperatura esterna regolandosi di conseguenza. Per via degli sconvolgimenti ormonali che arrivano con la menopausa, il corpo delle donne comincia a leggere in modo sbagliato il clima esterno, per questo arrivano le vampate di calore».

Una assunzione al giorno

Il farmaco sperimentato al San Matteo prevede un’assunzione al giorno, e secondo Nappi i risultati sono incoraggianti: «Abbiamo identificato una dose da 120 milligrammi come la più efficace e sicura. Ci siamo accorti che almeno due terzi delle donne coinvolte ha ottenuto rapidi miglioramenti, e in generale gli effetti si percepiscono entro la prima settimana, e il principio attivo agisce contrastando i meccanismi che generano le vampate di calore». Adesso le autorità regolatorie Usa stanno valutando lo studio pubblicato su Jama, così da autorizzarne la commercializzazione: «Il dossier è sul tavolo della Fda (food and drug administration) e la registrazione del farmaco è attesa in questi giorni. Poi dovrà essere autorizzato anche in Europa, e di solito si tratta di un processo che impiega circa nove mesi».

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