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Muore dopo l’operazione per un ascesso, indagati in cinque

Sono cinque i sanitari, tra medici e infermieri, indagati per cooperazione in omicidio colposo in merito alla morte del veneziano Stefano d’Abrosca, 47 anni.

L’uomo era stato operato a Cittadella per un ascesso in gola. L’operazione era avvenuta il 5 agosto, al termine i familiari erano stati rassicurati: tutto era andato bene. L’8 agosto aveva ricevuto la visita della sorella e due giorni dopo all’atto delle dimissioni Stefano era andato da solo dalla compagna Martina ad Eraclea dove abita. Ma proprio il giorno di Ferragosto è morto: è stata la compagna a trovarlo agonizzante in casa.

Gli usciva sangue dal naso ed era in coma. Solo la sera prima di Ferragosto era andato alla sagra di Eraclea e le sue condizioni di salute erano buone, come conferma la sorella Susanna che l’aveva sentito al telefono.

La famiglia ha presentato un esposto finito sul tavolo del sostituto procuratore Benedetto Roberti che ha affidato l’autopsia per il giorno 28 agosto al medico Antonello Cirnelli per far luce su una morte quantomeno sospetta.

Stefano era un gigante alto quasi due metri e le sue condizioni di salute erano sempre state buone. Era scrupoloso e si faceva gli esami di controllo ogni anno.

Agli indagati - tutta l’equipe di otorinolaringoiatri, anestesisti e infermieri, 4 donne e un uomo - è quindi arrivata la comunicazione dell’avviso di accertamenti tecnici non ripetibili, in modo da potersi difendere e eventualmente affiancare al medico legale della procura, uno di loro fiducia.

Il 47enne qualche giorno prima della decisione di sottoporsi ad un intervento chirurgico, aveva lamentato un rigonfiamento sotto il mento che gli aveva procurato anche delle febbre che non voleva andarsene. Dopo qualche visita la decisione di togliere l’ascesso a Cittadella, dopo il trasferimento dall’ospedale di Camposampiero.

D’Abrosca, camionista per una azienda della provincia di Venezia, era da sempre legato alla città di Marghera, era tornato a viverci da tre anni, dopo aver lasciato Torreselle di Piombino Dese.

La sorella Susanna non si capacita di quello che è successo, suo fratello stava bene ed è morto all’improvviso, in seguito a quell’operazione. «Non accusiamo nessuno assicura, ma vogliamo sapere la verità, come sono andate le cose. Forse doveva rimanere ricoverato qualche giorno in più all’ospedale». Ora sarà l’autopsia a stabilire le cause del decesso, che è preceduto da una copiosa emorragia dal naso.

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