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Emergenza alloggi a Chioggia, 28 sfratti esecutivi e 244 famiglie in attesa

Tre milioni di euro in bilancio, richiesta di deroga alla Regione per aumentare il numero di assegnazioni in emergenza, ricerca di collaborazioni con altri comuni, sinergia col Terzo settore.

In una fase di emergenza abitativa senza precedenti l’amministrazione, per chiudere le polemiche sorte nei giorni scorsi, ricorda tutte le armi messe in campo negli ultimi due anni per tentare di arginare il problema che, scadute le misure di contenimento per il Covid, è esploso in tutta la sua gravità. Sono 28 gli sfratti esecutivi pendenti e 244 le famiglie in attesa di alloggio.

«Lo sblocco delle procedure per gli sfratti sta provocando un effetto deflagrante», spiega l’assessore al Sociale, Sandro Marangon, «Una situazione generalizzata per la quale non ci sono facili soluzioni. Ci siamo messi in contatto anche con comuni limitrofi, come Cavarzere e Rosolina, per vedere se c’erano possibilità, ma nulla. I nostri uffici preposti sono al lavoro costantemente per gestire l’emergenza. Creare polemica politica su questo tema è scorretto e fuori luogo».

«Abbiamo accantonato tre milioni di euro per affrontare questa emergenza», precisa il sindaco, Mauro Armelao, «Trovo inaccettabile che il mio appello di qualche settimana rivolto ai privati che hanno alloggi da affittare sia stato strumentalizzato. Possibile che non ci si renda conto di che cosa significhi restare senza casa? Gli immobili residenziali pubblici non riescono a soddisfare tutte le necessità e parte di queste famiglie in emergenza ha la possibilità di pagare un affitto. Da qui il mio appello a coloro che hanno immobili sfitti affinché possano valutare di affittarli».

Da ottobre 2021, tra assegnazioni Erp, in emergenza abitativa, e inserimenti in alloggi protetti a gestione Ipab, sono stati 20 i nuclei familiari che hanno trovato risposta.

«La legge regionale impone di assegnare massimo il 10% degli alloggi disponibili per le emergenze», precisa il sindaco, «abbiamo chiesto alla Regione di poter aumentare dal 10 al 40% per ragioni di emergenza per due anni consecutivi (2023 e 2024). In entrambi i casi la Regione ha autorizzato la deroga fino al 20% che, concretamente, significa due alloggi all’anno (per il 2024 ne è già stato utilizzato uno). Inoltre nel 2023 sono stati assegnati contributi nell’ambito del Fondo nazionale sostegno affitti per 316.649 euro di cui 37.014 come compartecipazione del Comune».

«L’impegno è massimo su tutti i fronti», specifica Marangon, «abbiamo implementato il numero di assistenti sociali che saranno a breve sei più altre tre a tempo determinato. Siamo in costante contatto con Ater, così come con il mondo del volontariato e del Terzo settore, con questi ultimi abbiamo appena avviato il nuovo servizio di Segretariato sociale. Stiamo lavorando per il trasferimento di tutti gli alloggi di proprietà del Comune all’Ater come deciso dal Consiglio comunale il 20 dicembre del 2021. Da allora, quattro alloggi sono stati trasferiti alla gestione Ater, ma l’obiettivo è di velocizzare i passaggi. L’esperienza dell’housing sociale non è per nulla finita, anzi con i fondi del Pnrr verrà ampliata con ulteriori 15 posti letto destinati a persone con disagio sociale e 32 posti letto per persone con disabilità e stiamo anche lavorando per una nuova convenzione con Caritas per ripartire con il dormitorio La tenda di Sara».

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