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La forza dell’oro e delle sue caratteristiche uniche

Fra le varie asset class sulle quali è possibile investire, l’oro quest’anno brilla. Dal 1 di gennaio la performance in euro del metallo giallo è del 21%, meglio della borsa americana e con una volatilità assai minore come da noi misurato in Banca Patrimoni Sella & C.

Un fenomeno sporadico? Non proprio: a tre anni l’oro guadagna il 48%, a dieci anni il 135%. Niente male per un asset che non dà reddito, ma che svolge da sempre il suo ruolo di riserva di valore.

Oggi però non vogliamo annoiarvi con i motivi che aiutano il metallo giallo a salire e che si sono succeduti nel tempo:

  • la nascita degli ETC sull’oro (2003 ad opera dell’australiano Graham Tuckwell, un vero mago) che hanno reso l’acquisto molto più semplice e canalizzato tonnellate e tonnellate di investimenti nel tempo.
  • l’era dei tassi bassissimi e negativi (2008-2016 e poi 2020-2021) che hanno eliminato il classico svantaggio dell’oro di non offrire un carry, delle cedole, dei dividendi.
  • le crescenti incertezze geopolitiche (dal 2020 in poi basandosi sul Geopolitical Risk Index) legate al ritorno di guerre, al dualismo Stati Uniti – Cina e alla crescente importanza del “global south” che reclama il suo posto.
  • gli ingenti acquisti delle banche centrali dei paesi emergenti che ne posseggono in media molto meno rispetto ai paesi sviluppati (Italia al terzo posto in questa classifica dopo USA e Germania) e che vorrebbero colmare il gap. Dal 2023 in avanti.

Parliamo invece di altre caratteristiche dell’oro che hanno senza dubbio contribuito ad accrescerne il fascino e l’importanza nei millenni.

L’oro (Au, numero atomico 79) è un metallo che non si ossida, è inalterabile e resistente agli acidi. Si fonde a 1063 gradi e ha una malleabilità molto elevata, pensate che con 1 solo grammo d’oro è possibile produrre una lastra finissima della superficie di un metro quadro oppure creare un filo lungo quasi 1 chilometro!

Con un peso specifico di 19,3 è fra i metalli più pesanti (il solo Platino lo supera con 21,4); il piombo e l’argento hanno un peso specifico pari a circa la metà dell’oro. Questa caratteristica fa sì che le dimensioni di un lingotto d’oro siano estremamente ridotte: un lingotto da 1 Kg (che vale oggi circa 72.000 Euro) è lungo 12 centimetri, è largo 5 e spesso 1.

O ancora che tutto l’oro estratto finora (circa 200.000 tonnellate) potrebbe stare in un cubo di 21 metri per lato.

La produzione di oro nella storia è andata sempre crescendo stabilizzandosi poi intorno alle 3200 tonnellate negli ultimi 10 anni e sono molto cambiati i paesi produttori: dal periodo 1850-1900 in cui Stati Uniti e Australia dominavano la produzione mondiale, al secolo scorso nel quale il Sud Africa era arrivato ad essere l’attore principale con il 75% del totale negli anni ’70, per arrivare infine a oggi dove sono Cina, Russia e Australia a detenere i primi tre posti. Con il bellissimo grafico di VisualCapitalist vi diamo appuntamento alla prossima puntata.

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