US Open, Tiafoe: “Sinner è autorizzato a giocare, conta solo questo”, Fritz: “Ci vuole più coerenza con divieti e sospensioni”
“In questi momenti si vede chi sono i tuoi amici e quelli che non lo sono”. Queste le parole di Sinner, rilasciate nell’ultima conferenza stampa pre-US Open, ad hoc per tutti gli atleti che si stanno schierando in questi giorni, circa il caso di positività che ha coinvolto il numero 1 del mondo negli ultimi giorni. Anche Fritz e Tiafoe hanno accennato qualcosa in merito alla questione più discussa del momento, ecco le loro parole partendo dal numero 20 del mondo, recentemente sconfitto da Jannik nella finale di Cincinnati:
D. Cosa si prova ad aspettare tutto l’anno per questo torneo,
per il quale si è così entusiasti, ma poi dover tenere
tenere sotto controllo le emozioni?
Frances Tiafoe: “Non è facile aspettare questo torneo per tutto l’anno. Sono così eccitato. Ogni anno è cerchiato sul calendario. Amo queste due settimane e amo giocare a tennis dopo Wimbledon negli Stati Uniti. Non c’è momento migliore per me”.
D. Qual è la differenza nel tuo gioco quando sei fiducia e quando non lo sei?
Frances Tiafoe: “Penso che ci sia un’enorme differenza.
Credo che si veda molta più gioia ed eccitazione quando gioco, quando sono davvero sicuro di me. Metto molta più paura all’avversario, sono molto più aggressivo. Riesco a coinvolgere il pubblico, gioco con molta più passione, energia, rispetto a quando non lo sono. Penso che siano due Frances diversi quando sono in quella modalità. Credo che sia un bene anche per il gioco“.
D. Sei stato l’ultimo a giocare con Jannik prima che venissero fuori tutte queste notizie e ti sei complimentato con lui dopo la finale. Sono curioso di sapere cosa ne pensi di tutte le notizie che stanno uscendo.
Frances Tiafoe: “Sì, ovviamente è un giocatore incredibile e gli organi governativi hanno preso una decisione. È autorizzato a giocare. Ecco, questo è più o meno quello che ho da dire al riguardo. Gli faccio i miei migliori auguri per lo US Open e non vedo l’ora di fare le mie cose all’Open. Onestamente, non ho seguito molto. Questa settimana sono stato molto impegnato a occuparmi di tutte le cose che devo fare. Sì, insomma, molte persone si sono espresse e hanno detto qualcosa al riguardo. Ovviamente è autorizzato a giocare e questa è l’unica cosa che conta”.
Taylor Fritz, un maestro della diplomazia, elimina subito il campo da polemiche inutili definendo le opinioni delle persone “abbastanza irrilevanti, perché la verità della questione è sempre tra lui e la sua squadra”. E sposta l’attenzione sui casi in cui le tempistiche si dilatano molto di più rispetto al caso dell’italiano: “Si dovrebbe essere coerenti su tutta la linea con i divieti e chi viene bannato, chi non viene bannato, chi viene sospeso, chi non viene sospeso“.
Domanda: “Cosa pensa della vicenda di Jannik Sinner?
Taylor Fritz: “È difficile da dire. Ognuno avrà, credo, la propria opinione, ma alla fine è abbastanza irrilevante, perché la verità della questione è sempre tra lui e la sua squadra. Confido nel fatto che l’intero processo investigativo sia stato condotto in modo corretto. L’unica cosa che mi sento di dire è che ci sono molte persone che vengono sospese e non possono giocare per un po’ di tempo perché hanno saltato i test, come i test casuali (e vi posso assicurare che a differenza di quanto possano dirvi in giro, ci vuole poco a perdere uno o due test). La gente viene sospesa per averne saltati tre. Penso che molte persone vengano bannate per motivi spiacevoli. Immagino che in questa sentenza abbiano stabilito che è diverso e che non c’è alcun divieto, e confido nel fatto che non fosse colpevole o che non avesse fatto nulla di proposito. Penso che si dovrebbe essere coerenti su tutta la linea con i divieti e chi viene bannato, chi non viene bannato, chi viene sospeso, chi non viene sospeso“.
D. Hai raggiunto i quarti di finale qui agli US Open un anno fa. Che fiducia ti ha dato l’evento dell’anno scorso per quest’anno?
Taylor Fritz: “Penso che l’anno scorso, venendo qui, sentivo di aver bisogno di un risultato in uno Slam, perché i risultati negli Slam sono stati veramente scarsi l’anno scorso, quindi sentivo di aver bisogno di un buon risultato. Quest’anno i risultati negli Slam sono stati piuttosto solidi. Sento di aver ottenuto buoni risultati giocando tre set su cinque. Mi sento bene e abbastanza fiducioso nel giocare i grandi tornei in questo momento“.
D. Cosa ne pensi di alcuni incontri notturni che tendono a finire molto tardi agli US Open, alle 2:00 o alle 2:30. Faresti qualcosa per evitare che questo accada nei Major? Qual è stata la sua esperienza?
Taylor Fritz: “Non credo di aver mai giocato ad una partita qui che sia finita così tardi. Direi che la cosa positiva qui è che si ha sempre il giorno dopo libero. Credo che in molti altri tornei sia un problema più pressante, perché succede che devi tornare a giocare il giorno dopo. Penso che sia piuttosto assurdo. Penso che in uno Slam si possa fare a meno di questo problema quando si ha il giorno successivo libero, ad essere onesti. A volte ci sono giorni in cui le donne giocano lunghi tre set, gli uomini giocano lunghi cinque set, si accumulano e si accumulano su un campo. In situazioni del genere a volte non si può fare molto”.