Fallito anche il secondo tentativo per la rinascita del Bagno di Stoia
POLA «Sono deluso e amareggiato e mi scuso con i concittadini per i grossi ritardi nella ricostruzione del Bagno di Stoia, che rimane uno dei punti principali del mio programma elettorale di tre anni fa». Lo ha detto con rammarico il vicesindaco italiano di Pola, Bruno Cergnul, dopo il fallimento anche della seconda gara d’appalto pubblico per il restauro dello stabilimento balneare tanto caro ai polesani. È successo che alla gara sono pervenute due offerte, entrambe però superiori di circa il 16 per cento rispetto alla stima del progetto pari a 3,6 milioni di euro Iva esclusa.
L’iter
Quali i prossimi passi? Nel comunicato diffuso dal Palazzo municipale si fa presente che non sono disponibili mezzi aggiuntivi per il progetto per cui si procederà all’annullamento della gara d’appalto per prepararne un’altra con modalità da definire, riconsiderando anche il costo dell’opera.
«Il progetto», si dice tra l’altro, «è di importanza fondamentale per la città per cui ci teniamo che venga realizzato il più presto possibile, con l’obiettivo di offrire nello stabilimento contenuti di qualità basata sul ricco patrimonio storico-culturale con tornaconto economico».
I rinvii
Nelle intenzioni iniziali, la ricostruzione avrebbe dovuto iniziare nel settembre 2023, poi è più volte slittata per intoppi burocratici e amministrativi. Sicuramente non hanno giovato alla tempistica i vari scossoni nell’organico dell’amministrazione pubblica diretta dal sindaco Filip Zoričić.
Il progetto
Comunque nell’intervento di ristrutturazione non si partirà da zero: infatti attingendo dalla casse cittadine di recente sono stati rifatti il trampolino e il solaio, salvati così all’ultimo momento dal crollo totale. Rimangono da ristrutturare l’entrata nel bagno, la biglietteria, un centinaio di cabine ora in stato pietoso e inservibili, i locali del bar e del ristorante che verranno ceduti in affitto, la vasca della sabbia, i servizi igienici, la rotonda, il parcheggio e il parco giochi per bambini. Come durata dei lavori si parla di 18 mesi e a questo punto, ben che vada la terza gara d’appalto, il cantiere non potrebbe venir aperto prima di Capodanno.
La storia
Dunque si prospetta una seconda giovinezza per il popolare stabilimento balneare esteso su 3 ettari costruito nel 1934 dall’allora giovane architetto polese Enrico Trolis. Il bagno ha ispirato pittori, poeti e musicisti: spesso lo si trova raffigurato anche nelle cartoline dell’epoca. Molti dei polesani più anziani ricordano ancora le famiglie munite di tavolini e sedie a sdraio sistemati sotto i pini, i ragazzini ammassati sul molo che guardavano i più grandi tuffarsi dalla pedana del celebre trampolino, le cabine che segnavano il “tutto occupato”.
Lo stabilimento è l’unica opera architettonica a Pola risalente al periodo fascista rimasta in balia del suo destino: le altre, citiamo da esempio l’imponente palazzo dell’ex Banca d’Italia ora sede dell’agenzia finanziaria Fina e l’edificio della posta centrale, vengono regolarmente sottoposte a lavori di manutenzione. —
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