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Festa dell’uva, Casadei e la danza Sport protagonista a Caluso

CALUSO. È lo sport, con la partecipazione di Gabriele Casadei, il canoista di Candia Canavese vincitore della medaglia d’argento alle Olimpiadi di Parigi, e delle pluripremiate ballerine del Nuovo teatro studio danza di Caluso, ad alzare il sipario, mercoledì 11 settembre, sull’edizione numero 91 della Festa dell’uva Erbaluce, mentre gli antichi mestieri sono il filo conduttore della kermesse, organizzata da una regia d’insieme tra la pro loco, l’Enoteca regionale dei vini della provincia di Torino, con la collaborazione (per il primo anno) dello Spi- Cgil.

E sport anche per il proscenio, domenica 8 settembre nei campetti dell’oratorio, con il torneo Il boccio, la sfida tra i rioni e le frazioni, creata dalla Freta, che ogni anno opta per una diversa disciplina sportiva. L’anno scorso erano state le bocce. Invariati i luoghi della festa con uno spazio in più offerto dallo Spi –Cgil nel cortile interno della loro sede in via Bettoja per ospitare due momenti culturali dedicati agli antichi mestieri: l’esposizione di artigiani, scultori del legno e manipolatori della creta che si terrà nel cortile interno della sede dello Spi-Cgil (sabato 14 e domenica 15) ed, in collaborazione con l’Anpi il saggio sull’opera dei bottai di Canelli e dell’Astigiano, a cura di Giuliano Giovine.

Il volume è il frutto di una ricerca iniziata quarant’anni fa, interrotta e poi conclusa negli ultimi due anni. L’autore ricostruisce la storia sociale dei bottai canellesi e dell’Astigiano attraverso documenti d’archivio, articoli di giornale e soprattutto impagabili interviste ai bottai che sono l’espressione di un mondo che non c’è più.

Nei loro racconti vengono rievocati i passaggi nodali dell’origine degli stabilimenti delle botti, i momenti salienti dell’apprendistato e del lavoro dei bottai, i tratti essenziali della loro cultura materiale. In particolare vengono evidenziati quegli aspetti della mentalità identitaria dei bottai che li caratterizzò fino alla fine della loro vita lavorativa. Il tutto arricchito da un corredo fotografico straordinario.

Le altre location sono il parco Spurgazzi, dove ritorna il padiglione della Pro loco per le cene a tema, gli spettacoli, ed il palio dei bambini (venerdì 13 alle 21). All’ombra degli alberi centenari anche di Divino Canavese, la rassegna dei vini dei produttori riuniti nel Consorzio di tutela (domenica 15 dalle 10 alle 19) arrivata alla decima edizione. Non è ancora possibile utilizzare il chiostro dell’ex convento che era sempre stata con i banchi d’assaggio abbinati ai prodotti tipici del territorio una location intima e suggestiva di cui si sente la nostalgia.

Ed ancora piazza Ubertini e le vie del centro storico che sabato 14 e domenica 15 sono la cornice per l’allestimento delle veje piole e del quadrilatero gusto, per la sfilata dei carri e dei gruppi dei rioni e delle frazioni in costume, per il palio dell’uva (domenica alle 17). Lo spazio per i momenti ufficiali, concentrati nella mattinata di domenica 15, resta palazzo Ubertini, teatro di un recente restyling. Dal balcone che si affaccia sul centro della “città del vino” si affacceranno la nuova ninfa Albaluce, che eredita il testimone da Elisa Domanico ed i produttori vincitori del concorso enologico “Grappolo d’oro”, riservata alle tipologie Fermo, Spumante e Passito. . Il sipario cala lunedì 16 con la sfilata di chiusura dalle 20.30 e le premiazioni del palio dell’uva, del torneo Il boccio, del miglior carro e del miglior gruppo. Lydia Massia

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