Finanziere in servizio a Trieste, ecco chi è l’uomo stroncato da un malore mentre faceva jogging con un amico
Il cordoglio degli amici e quello dei colleghi. Il triestino Mauro Pausich, che tra pochi giorni avrebbe compiuto cinquantotto anni, era un militare della Guardia di finanza. Lavorava nella sede del Comando provinciale di via Giulia. Come confermato dai vertici, era addetto alla centrale operativa.
«Io lo conoscevo, anche se non ci avevo a che fare direttamente ogni giorno – spiega un compagno di lavoro – ci dispiace davvero moltissimo per quanto accaduto, siamo rimasti tutti molto colpiti dopo che la notizia si è diffusa».
Mauro Pausich aveva la passione dello sport e in particolare quella della corsa che talvolta condivideva assieme a un amico e collega finanziere, Bernardo Miccolis.
Ed è con lui che, domenica mattina, si è recato sull’altipiano, a Basovizza, per allenarsi. I due avevano scelto il sentiero “Ressel”: un circuito per buona parte ombreggiato, in mezzo al bosco, che porta anche oltre confine, in Slovenia. La coppia di amici aveva preferito la fascia oraria mattutina, così da approfittare del fresco.
La notizia del decesso del finanziere triestino ha scosso anche gli appassionati di jogging, che ieri – anche sui social – si sono interrogati su cosa può essere effettivamente successo a Mauro Pausich. Nessuno si spiega il motivo di un malore improvviso di questo tipo – si pensa a un infarto – per uno sportivo che tutti pensavano in pena salute, abituato a correre e quindi allo sforzo atletico. E a quell’ora del mattino – erano appunto le sette – difficilmente può aver influito il caldo.
Dal comando provinciale si è appreso che il Corpo della Guardia di finanza metterà a disposizione della famiglia un servizio di assistenza psicologica. Un supporto che la moglie, da quanto risulta psicoterapeuta di professione, per il momento avrebbe gentilmente declinato. Ma le Fiamme gialle, così come prevedono i protocolli per questo genere di situazioni, evidentemente delicate, attiveranno comunque il servizio, anche per il disbrigo delle varie fasi burocratiche. Proprio per non far sentire la famiglia sola e priva di sostegno.