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Valentino smonta i falsi scoop di Rep e Domani sulla Fondazione An. “Non c’è notizia, ci usano contro il governo”

Gli attaccchi concentrici di Repubblica e Domani  contro la Fondazione Alleanza nazionale inducono ancora una volta il presidente, Giuseppe Valentino, a intervenire. Lo aveva già fatto  tre giorni fa, spiegando nel dettaglio le modalità dell’acquisto della sede di via Acca Larenzia. Ma il fuoco di fila è proseguito nei giorni seguenti. Oltre ad Acca Larentia i quotidiani in questioni hanno cannoneggiato su un’altra vicenda, quella legata all’immobile di via Paisiello, utilizzato da Forza Nuova. Intervistato da Libero il presidente della Fondazione An smonta anche quest’ultimo tentativo di gettare fango, conseguenza di un'”attenzione” improvvisa dalle motivazioni che Valentino spiega così:

Fondazione An, Valentino smonta le accuse di Rep e Domani: “Non c’è notizia”

«Spero che sia un modo scelto da alcuni di combattere la carenza di notizie agostana. Al rientro dalle vacanze comunque valuteremo tutti insieme se prendere provvedimenti circa taluni articoli di stampa. Nel caso specifico, la notizia nemmeno c’è». Rifiuta di nuovo la teminologia “cassaforte di FdI” in quanto la Fondazione oltre ad essere preesistente alla nascita di FdI, è composta da tante anime non riconducibili al partito della premier. E rivendica il fatto che il contributo all’acquisto della sezione di Acca Larentia «Non è assolutamente un segreto. Anzi, le dirò di più – afferma-  è pienamente in linea con il nostro Statuto: che prevede, tra le altre cose, la tutela del patrimonio non solo storico, ma anche morale, della destra parlamentare». Dunque non c’è nessuno super-scoop.

“Prendere le distanze da cosa? La strage di Acca Larenzia la destra l’ha subìta”

E che di patrimonio morale si tratta non c’è ombra di dubbio: «In quella sezione sono morti tre ragazzi innocenti, in una stagione politica cruda. Durante la quale molti, moltissimi avrebbero potuto fare la stessa fine. Ed è un legame che hanno sempre continuato a ravvisare: non solo per tenere viva la memoria dei giovani uccisi a sangue freddo, ma anche perché è doveroso ricordare a noi e all’Italia per quale motivo sono caduti». A sinistra fanno finta di non capire e  chiedono alla Fondazione  di prendere le distanze. «Ma da cosa? Mi sembra assurdo-  replica Valentino. La destra quella strage l’ha subita. E vede, continuo a sentire questo epiteto, “neofascisti”, attribuito alle vittime. Ma Franco Bigonzetti, Francesco Ciavatta e Stefano Recchioni militavano nell’Msi, un partito che operava nel rispetto della Costituzione».

Il versamento di 30mila euro direttamente all’Inail, proprietario dello stabile”

Dunque, gli scoop sono andati a male, compresa l’accusa di  “Repubblica” e “Il Domani”che imputano alla Fondazione di aver finanziato un’associazione estremista. «L’associazione “Acca Larentia”, che non c’entra nulla con la Fondazione An, ci ha fatto presente che l’immobile rischiasse di finire all’asta; e che i loro membri si stavano attivando per raccogliere dei fondi». Valentino, uomo di legge, penalista di vaglia, spiega per filo e per segno le modalità assolutamente cristalline dell’operazione: «Noi, per evitare che potesse diventare un mini -market o qualcosa del genere, abbiamo preso informazioni con l’ente proprietario dello stabile, l’Inail. E direttamente all’Inail abbiamo versato la somma di 30mila euro così da integrare quanto già raccolto». Un punto importante.

Valentino: “Sul locale di via Paisiello la Fondazione era parte lesa”

Precisazioni dirimenti con le quali il presidente della Fondazine An smonta anche l’altra accusa: quella legata all’immobile di via Paisiello, utilizzato da Forza Nuova. «Sono necessarie anche in questo caso delle precisazioni. Quel locale di via Paisiello fu occupato mentre era nella disponibilità del “Giornale d’Italia”. E a seguito di una procedura legale di sfratto è rientrato nella piena disponibilità della Fondazione. Io sono avvocato, seppur penalista, conosco bene i tempi della giustizia per quanto riguarda procedimenti del genere. Che noi seguiamo alla lettera. Altro che favore a Tizio o a Caio, la Fondazione era addirittura parte lesa. Ora lì, come da molte nostre sedi, percepiamo un affitto». Morale: «Noi siamo assolutamente autonomi. È sbagliato usarci per attaccare il governo. Rende l’idea di una dialettica politica esasperata».

“Ci usano per attaccare il governo”

Ultima notazione, sulla quale a sinistra dovrebbero prendere appunti, è l’attività che da statuto  svolte la Fondazione An, «svolgendo attività culturali, finanziando progetti, tenendo una scuola di formazione politica, organizzando convegni… E sa la cosa bella? Che teniamo molto alla partecipazione di personalità estranee alla destra».

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