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Il musicista Paolo Rettore muore d’infarto a Olbia

È svenuto appena uscito dalla doccia, all’improvviso. Non è bastato il massaggio cardiaco praticato dalla compagna, né il soccorso dell’ambulanza subito intervenuta sul posto. Sabato mattina è morto d’infarto nella sua casa di Olbia il padovano Paolo Rettore. Mille vite in una, quelle del papà 58enne.

Nato e cresciuto all’Arcella, lo ricordano qui una delle due sorelle, la pittrice Alida Rettore, e alcuni degli amici di sempre. Nella memoria di tutti abita uno straordinario musicista e surfista. Di casa al Guitar show, ha preso parte al Summertime Choir e, per anni, ha accompagnato alla chitarra il cantautore Federico Vassallo.

È stato insegnante di musica ma anche di kitesurf, sport a cui si è avvicinato una ventina d’anni fa, dividendosi tra Padova e le spiagge della Sardegna. «Ci chiediamo tutti come sia potuto accadere», riporta Alida ancora scossa. «Godeva di perfetta salute finché il 23 luglio di questa estate infernale non ha accusato il primo malore, finendo d’urgenza operato di cuore e con tre stent a tenerlo in piedi. Neanche un mese dopo, nonostante paresse riprendersi a meraviglia, è arrivato l’episodio fatale».

Un cuore grande, dal carattere esplosivo. «Non posso perdonarmi se ne sia andato prima di me», dice la sorella maggiore. «Aveva un fastidio alla clavicola ma nulla di più. Temo abbia preso la cosa sottogamba per non allarmare nessuno», continua.

Dopo scuole nel quartiere dov’è cresciuto con i genitori e le sorelle Alida e Franca, si è formato alla Daigo music school di Limena, affermandosi come artista e maestro. Parallelamente ha coltivato l’amore per il mare: subacqueo, bagnino e surfista. Ha cavalcato le onde, sul pelo dell’acqua alla scuola Kite’s angels in Toscana, sul lago di Garda e ad Olbia. I piedi sulla tavola, le mani strette al boma e gli occhi fissi sull’aquilone, fendendo il vento.

«Era come un pesce», aggiunge la sorella. «Quando avevamo una band a metà anni Duemila lui si era appena avvicinato al surf e capitava saltasse le prove», ricorda l’amico batterista Davide Vergari. «Con il tastierista il motto era diventato: “Si vede che oggi tira vento a Sottomarina”».

Paolo lascia due figli, Marco e Stella. Il primogenito avuto appena diciassettenne, dal primo matrimonio, «tanto che gli amici li hanno sempre scambiati per fratelli», riporta Alida, e la secondogenita «nata dalla seconda moglie Alessandra. Attualmente aveva un’altra compagna. Come suo papà, Stella festeggia a novembre, e lo aspettava ogni anno per celebrare assieme, ma questa volta non succederà», riflette Alida, con in mente la voce squillante del fratello che solo pochi giorni fa le dice di sentirsi sempre meglio.

Una pioggia di messaggi di saluti e di dolore inonda la pagina Facebook di Paolo, ma un abbraccio in note lo aspetta a Padova. Per salutarlo, la famiglia sta organizzando una festa in musica a cui non mancheranno anche i fratelli Piovan, Francesco al basso, Alessandro alla batteria.

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