Come sarà la nuova piscina Acquamarina? Tre vasche, spogliatoi e palestre: i primi dettagli sul progetto
La nuova piscina terapeutica dell’Acquamarina, assicura il Comune, verrà realizzata sui sedimenti di quella abbattuta. Nell’impianto sono previsti tre vasche ad acqua di mare, un percorso “kneipp” e spogliatoi inclusivi, più un secondo piano con nuovi servizi, sebbene per la realizzazione di questi tutto dipenderà dalle risorse a disposizione.
Il documento di indirizzo
La fase di progettazione è stata affidata all’udinese Serteco Srl, titolare è l’ingegnere e architetto Enrico Beltrame, che nei mesi scorsi ha incontrato famiglie e comitati per tradurne le esigenze all’interno del Documento di indirizzo di progettazione (Dip) per la nuova piscina. «Il progettista è stato disponibile, e ha ricevuto le linee guida già consegnate al Comune», precisa la portavoce del Coordinamento per la terapeutica Federica Verin. «Le persone con disabilità, gli anziani e i bambini – ricorda – hanno bisogno dell’Acquamarina: speriamo sia l’inizio di un rapido percorso».
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La nuova piscina
Il documento di indirizzo prescrive che la nuova terapeutica comprenda una struttura centrale con tre piscine ad acqua di mare: una vasca talassoterapica con acqua di mare riscaldata (25 metri per 10), una riabilitativa sempre con acqua calda (12 per 5) e una dedicata a utenti con sclerosi multipla, dotata di fondale e riempita con acqua marina fredda (20 per 6).
Oltre alle vasche verrà realizzato un percorso “kneipp” da 10 metri, per i trattamenti ad acqua calda e fredda alternata. Tutte le vasche saranno trattate con ozono, anche per contenerne i costi di manutenzione.
Gli spogliatoi e i depositi
Accanto alla struttura centrale è previsto un corpo su due livelli. Al piano terra si troveranno la portineria e il deposito per le sedie a rotelle, in cui gli utenti avranno a disposizione delle carrozzine predisposte alle attività di riabilitazione in acqua.
Tramite percorsi dedicati e rampe si accederà ai tre blocchi di spogliatoi (divisi tra uomini e donne), di cui uno per famiglie e persone con disabilità, e uno per utenti ipovedenti. Tutta la struttura sarà inoltre dotata di cartellonistica con scrittura alternativa aumentata, assicurando anche a quelle persone con disabilità intellettiva o decadimento cognitivo di muoversi autonomamente all’interno della struttura.
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Il piano superiore
Due blocchi di scale e un ascensore porteranno quindi al piano superiore. Qui è stata richiesta la realizzazione di due palestre più una riabilitativa, un ambulatorio fisioterapico, una sala per i trattamenti con inalazione, un bar, uffici, una sala riunioni e spogliatoi per il personale.
Nel documento è previsto anche un centro estetico e di parrucchiere, accessibile e inclusivo, perché «la nuova terapeutica dovrà prendersi cura della persona nella sua totalità», precisa Verin. Per questi servizi le tempistiche dipenderanno dalle risorse a disposizione: non è da escludere che il Comune opti per predisporre tutti i locali, dando la priorità a vasche e spogliatoi per poi completare il piano superiore in un momento successivo.
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La quarta vasca
Tra le richieste dell’utenza c’era poi quella di una quarta vasca paralimpica, da riempire con acqua dolce fredda e dedicata ad attività ludico natatorie. L’area demaniale in cui sorgeva l’Acquamarina è tuttavia soggetta al piano regolatore dell’Autorità portuale, che al momento prevede volumi edificabili pari a quelli della vecchia piscina: non c’è spazio per un’ulteriore vasca. L’ipotesi è quindi di procedere a lotti, con possibilità di estensione in un secondo momento, in quanto una modifica del piano regolatore allungherebbe di molto i tempi. L’utenza ha atteso fin troppo.