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Dal 28 agosto, la televisione passa a un nuovo digitale terrestre: il vostro schermo è pronto?

Altro giro, altra tappa. Questa volta a poco più di un anno e mezzo di distanza dall’ultima novità. Il 28 agosto è il giorno del nuovo digitale terrestre, quello che si avvale della tecnologia Dvb-T2 con codifica HEVC (H265) e che può consentire di fare pulizia nella banda dei 700 MHz che, da questo momento in poi, sarà riservata esclusivamente alle reti 5G. Ovviamente, come tutti i passaggi di stato delle tecnologie di trasmissione delle televisioni, sarà necessario verificare la compatibilità dei propri televisori, sarà importante effettuare una risintonizzazione dei canali e occorrerà monitorare da vicino l’evoluzione del passaggio, dal momento che tutto ciò avverrà comunque in maniera graduale, a partire dai primi canali della Rai (Rai Storia, Rai Scuola e Rai Radio 2 Visual saranno i primi canali fruibili con tecnologia Dvb-T2 con codifica HEVC, mentre – per il momento – Rai 1 HD, Rai 2 HD e Rai 3 HD nazionale, Rai 4HD, Rai News 24 HD Rai Premium HD saranno diffusi sì in alta definizione in Dvb-T2, ma (per evitare passaggi traumatici) saranno disponibili anche in simulcast con tecnologia Dvb-T. Questo, ovviamente, per consentire a chi ha un apparecchio televisivo o un digitale terrestre di vecchia generazione di sostituirlo.

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Nuovo digitale terrestre, un passaggio tormentato in Italia

Come abbiamo accennato, il processo di switch off alla nuova tecnologia digitale terrestre si è avviato nel 2022: a quell’altezza cronologica, gli utenti della televisione hanno dovuto affrontare il primo passaggio dalla tecnologia Mpeg2 alla più efficiente Mpeg4. Mpeg2 era diventato un prodotto obsoleto (tant’è che era operativo da circa 30 anni e si stavano già compiendo – di fatto – delle azioni per transitare verso l’Mpeg4). Il passaggio del 2022, tuttavia, era già stato indicato come intermedio, perché il vero approdo sarebbe stato proprio quello alla tecnologia Dvb-T2 con codifica HEVC, che permette di trasmettere in maniera efficace contenuti di altissima qualità, sia in 4K, sia in 8K. L’Unione Europea aveva previsto il passaggio al nuovo digitale terrestre entro il 2023 o – al massimo – nei primi mesi del 2024. In Italia, era stato annunciato – in un primo momento – per il 10 gennaio 2024. Poi, però, un rapporto del CENSIS (che avremo modo di esaminare anche in un altro passaggio del nostro monografico di oggi) ha evidenziato come non tutte le famiglie italiane fossero preparate allo switch-off, non avendo a disposizione dei televisori compatibili con le nuove tecnologie.

Secondo l’indicazione data dal Mimit, se un televisore è stato acquistato dopo il 22 dicembre 2018, quest’ultimo sarà automaticamente compatibile con il nuovo digitale terrestre (è vero anche che questa è una indicazione non propriamente corretta, che non vale per i televisori usati o vintage acquistati dopo quella data: sarebbe meglio parlare di televisori acquistati dopo il 22 dicembre 2018 da rivenditori che si sono adeguati agli standard delle nuove tecnologie). Bene, il rapporto CENSIS evidenziava un palese ritardo in alcune famiglie: si è pensato, quindi, di attendere che finissero alcuni eventi dall’alto impatto televisivo – come gli Europei di Calcio e le olimpiadi di Parigi 2024 – per consumare il passaggio al Dvb-T2 e consentire, così, anche a chi non aveva a disposizione un apparecchio adatto di poter fruire degli eventi al massimo delle possibilità.

Verificare la compatibilità della tua televisione con lo standard Dvb-T2

Dal 28 agosto, è possibile verificare la compatibilità dell’apparecchio televisivo con lo standard Dvb-T2: basta digitare sul telecomando il canale 200 e, se il televisore è predisposto al nuovo digitale terrestre, comparirà il cartello Test HEVC Main10 accompagnato da una musica di cortesia in loop. Una volta verificata la predisposizione, occorre passare a una nuova sintonizzazione automatica dei canali. Gli apparecchi televisivi hanno ciascuno un proprio percorso differenziato per effettuare questa operazione. Tuttavia, quest’ultima può essere accessibile sempre da una opzione “impostazioni” e dal relativo atterraggio sulla funzione “sintonizzazione” o “sintonizzazione digitale”. Anche da questo punto di vista, il Mimit ha fornito una scheda per guidare l’utente verso il procedimento. Non è chiarissima: forse è più intuitivo procedere autonomamente sul proprio televisore con la sintonizzazione dei canali.

Se non si effettua la sintonizzazione, al momento, i canali Rai Storia, Rai Scuola e Rai Radio 2 Visual non saranno visibili, mentre potrebbe essere possibile vedere i canali in HD della Rai (anche se in simulcast, con la vecchia tecnologia). Effettuare una nuova sintonizzazione, tuttavia, è necessario perché – nelle prossime settimane – tutti i canali (anche quelli che non sono nel palinsesto del servizio pubblico) passeranno alla tecnologia Dvb-T2 con codifica HEVC.

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