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Daspo per un anno: giovane tifoso punito per un fumogeno

Fumogeno allo stadio: un anno di Daspo. Dodici mesi di divieto di accedere alle manifestazioni sportive per un giovane bellunese, che lo scorso 30 marzo ha acceso un candelotto di colore blu, dopo uno dei tre gol della Dolomiti Bellunesi al Treviso. La partita del campionato di serie D si è giocata allo Zugni Tauro di Feltre e, accanto alla tribuna centrale, il ragazzo impugnava anche una bandiera gialloblù, i colori della vecchia Ac Belluno 1905. Gli agenti in borghese della Digos l’hanno avvicinato, chiedendogli un documento per identificarlo, dopo di che il questore Francesco Zerilli ha preso la decisione di daspare il tifoso. La pena può andare da uno a cinque anni; per la prima infrazione c’è il minimo della pena.

Non è la prima volta che viene violata la legge 401 del 1989, quella che disciplina anche dal punto di vista penale, e non solo amministrativo, il regolare svolgimento delle manifestazioni sportive. L’articolo 6 bis punisce chi «lancia o utilizza in modo da creare un concreto pericolo per le persone, razzi, bengala, fuochi artificiali, petardi, strumenti per l’emissione di fumo o di gas visibile, ovvero bastoni, mazze, materiale imbrattante o inquinante , oggetti contundenti o, comunque, atti a offendere è punito con la reclusione da uno a quattro di reclusione. La pena è aumentata se dal fatto deriva un ritardo rilevante dell’inizio, la sospensione, l’interruzione o la cancellazione della manifestazione sportiva ed è aumentata fino alla metà se dal fatto deriva un danno alle persone ».

Nessuno si è fatto male e quello che tecnicamente si chiama “torcia bengala” o “artifizio pierotecnico chiaramente utilizzabile per il compimento di atti di violenza” è stato spento. La decisione del questore può anche essere impugnata davanti al Tar. C’è un precedente che riguarda un tifoso della Godigese, una squadra trevigiana che l’anno scorso era in Eccellenza. Il Tribunale amministrativo regionale ha annullato il provvedimento, perché il candelotto è stato usato «al solo fine di sostenere emotivamente le sorti della propria squadra, in forza dell’effetto scenografico dovuto alla volatilizzazione dei particelle con i colori del blasone di quest’ultima».

Ci vogliono un avvocato e qualche migliaio di euro da spendere, tra ricorso e parcella. —

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