No alla classe ghetto di Bolzano, la sovrintendente scolastica: “La preside deve seguire la norma”
Non ci sarà alcuna classe ghetto alla scuola elementare di lingua tedesca “Goethe” nel centro storico di Bolzano. A far fare marcia indietro alla dirigente Christina Holzer che ha fatto scoppiare una polemica nazionale costituendo una classe prima di solo ragazzi migranti e italiani è la Sovrintendente scolastica tedesca Sigrun Falkensteiner che al FattoQuotidiano.it dichiara: “La preside deve seguire la norma. La delibera 112 del 2003 all’articolo due definisce i criteri per la composizione delle classi e garantisce una distribuzione paritaria ed equa”.
A scatenare la bufera la notizia, pubblicata dal quotidiano Dolomiten, in cui si riportava la decisione della preside Holzer: “isolare” i bambini che non parlano tedesco motivando in questo modo la sua decisione: “In una classe tutti gli alunni partono da zero, nessuno conosce il tedesco. Devo garantire l’insegnamento, ma non devo neanche perdere di vista i bambini di madrelingua. Di 500 alunni solo 47 hanno cittadinanza straniera, ma il 40% ha difficoltà linguistiche”.
Una giustificazione sulla quale Falkensteiner non entra in merito, ma che non rispetta la legge dell’Alto Adige: “Le opinioni della dirigente non le commento ma è chiaro che le sue decisioni devono restare all’interno del quadro normativo stabilito. Non sapevo della volontà della capo d’istituto di formare classi di questo tipo. L’ho letto sui media e ho immediatamente richiesto la documentazione per effettuare le necessarie valutazioni. Se da queste carte emergesse che vi sono classi con bambini solo migranti e italiani va tutto rifatto”.
La Sovrintendente scolastica non ne vuole sapere. Non esistono ragioni per prendere questa strada. D’altro canto in Alto Adige i bambini di madrelingua italiana frequentano scuole italiane, quelli di madrelingua tedesca vanno nelle scuole tedesche ma quest’ ultime vengono spesso scelte anche da famiglie italiane perché la lingua tedesca è utile per avere il “patentino” e lavorare nel pubblico impiego. Ad andare contro la dirigente è anche la politica e l’associazione nazionale presidi. L’assessore provinciale all’Istruzione del sistema scolastico tedesco Philipp Achammer, sui media locali, ha sottolineato che “l’istituzione di classi speciali – indipendentemente dalla loro natura – non è consentita dalla legge a livello statale e provinciale. Vale quanto scritto nel programma di coalizione; il sostegno differenziato per lingua e per gruppi va fatto negli asili e nelle scuole attraverso l’assegnazione aggiuntiva di personale docente”. A difendere Holzer si è schierato solo il presidente della Svp (Südtiroler Volkspartei, il Partito Polare Sudtirolese) Dieter Steger: “La strada intrapresa dalla scuola Goethe è l’unica che non è a svantaggio dei bambini tedeschi”.
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