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«Più sociale e presidi sanitari contro lo spaccio». L’appello dei giovani da Marghera

«Negli anni Novanta e fino ai primi Duemila questa città era all’avanguardia per la gestione di questo tipo di problematiche, qui si è sperimentato le prime vere politiche di riduzione del danno. Oggi invece i servizi sociali sono ai minimi storici e il risultato è quello di cui si parla in questi giorni».

Michele Valentini parla davanti allo striscione steso da oltre cinquanta persone davanti al municipio di Marghera, una richiesta esplicita di «servizi e presidi sociali», «contro lo spaccio di eroina».

Ma il flashmob di protesta che il gruppo Marghera libera e pensante ha organizzato sabato mattina, 31 agosto, di fatto in mezzo al mercato del sabato, non voleva solo essere un grido di scontento, piuttosto intende gettare le basi per una discussione aperta, da proseguire nel corso del prossimo mese.

A metà settembre il gruppo intende discutere di sicurezza, politiche sociali e rischi crescenti coinvolgendo nel confronto quante più persone possibili, nel corso di un’assemblea pubblica che sarà poi seguita da una passeggiata notturna nei luoghi più critici della città, per osservare da vicino i problemi che affliggono via Ulloa, via Basso, piazza Sant’Antonio e tutta l’area nelle vicinanze della stazione.

La porta è idealmente aperta anche ai diversi comitati che, in questi stessi giorni, possono aver fatto emergere gli stessi dubbi su altre zone, come quella del Circus, altro punto caldissimo di Marghera.

A livello concreto, però, il gruppo e tutti i possibili partecipanti all’incontro rischiano di trovare proprio una porta sbarrata, quella della sala del Municipio: «Avevamo chiesto ancora settimane fa di poter sfruttare quello spazio per le nostre discussioni a riguardo. Ci è stato risposto dal presidente della Municipalità che quello non è il luogo adeguato per simili incontri. Un rifiuto paradossale: da sempre proprio quella sala è un luogo al servizio di tutta la cittadinanza, ha ospitato innumerevoli appuntamenti di ogni tipo, compresi quelli che avevano come argomento problemi e criticità del territorio».

Se l’uso sarà negato anche a settembre, l’assemblea si svolgerà direttamente in piazza del Municipio, dove ieri ha preso posto il picchetto di manifestanti.

«Vogliamo un dibattito a tutto tondo, il problema dello spaccio e tutto quello che ne deriva è conseguenza di tante politiche sbagliate: non si può combattere il consumo solo con la repressione, non si può ignorare la mappa dei “buchi neri” che ancora insistono in tutta la città e che offrono rifugio a sbandati e tossicodipendenti, non si può lasciare in disparte l’aspetto educativo, la mancanza di alternative per i giovani», incalza già Valentini.

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