Ivrea, aggredito alle spalle e derubato della bici nel parco della canoa
IVREA. Aggredito e rapinato della bicicletta elettrica da competizione del valore di oltre 9mila euro. È accaduto giovedì 29 agosto, intorno alle 16.30, in pieno centro a Ivrea, sotto gli occhi di tanta gente allo stadio della canoa in via Dora Baltea, a 15 metri dal chiosco. Gianni Aimone, 70 anni, un fisico da sportivo e la passione per la bicicletta è ancora molto provato. «Ho vissuto un'esperienza terribile – racconta Aimone - Ero allo stadio della canoa appoggiato alla ringhiera che affaccia sulla Dora rivolto verso i giardini. Accanto avevo la mia bicicletta. Si sono seduti sul muretto di fronte a me due ragazzi di circa vent'anni. Ad un certo punto è arrivato un terzo ragazzo, alto e muscoloso, con un cappuccio. I due mi hanno preso per le spalle e spinto a terra; il terzo è salito in sella alla bicicletta ed è scappato». «I due complici – prosegue nel suo racconto Aimone - sono fuggiti a piedi percorrendo il viale che conduce in via Ezio Alberton, dove comincia la passerella che porta in piazza Freguglia. Sono riuscito a divincolarmi, mi sono alzato e ho cercato di rincorrere il giovane che stava scappando con la mia bicicletta. Mentre correvo ho cercato di attirare l'attenzione delle numerose persone che popolavano l'area in cerca di fresco e urlavo “al ladro, al ladro”, nella speranza che qualcuno mi aiutasse. Nessuno l'ha fatto. Ho sperato fino alla fine di riuscire a raggiungere quel ragazzo, ma nonostante sia uno sportivo ho sempre 70 anni. Arrivato all'uscita del parco sono tornato indietro e ho chiesto alle persone sedute ai tavoli del chiosco se si fossero accorti di qualcosa. Nessuno ha detto di aver visto in modo chiaro quello che era appena successo. Ho chiesto al gestore del bar se ci fossero le telecamere e mi ha risposto di no». «Purtroppo - conclude la vittima con una amara riflessione - una società che non protegge i bambini e gli anziani, è destinata a fallire. All'estero, di fronte a fatti del genere, sarebbero tutti intervenuti. È triste constatare ciò, ma è la verità. L'unica persona, una ragazzina di 16 anni, si è avvicinata dicendomi di aver già visto i tre individui, al parco e alla stazione. Gli equilibri si sono ormai distrutti, manca il rispetto per il prossimo. Sicuramente, per come hanno condotto l'aggressione e la rapina, pur essendo giovani, sono dei professionisti. Per agire in mezzo a tanta gente ci vuole coraggio. Sono dispiaciuto e mi auguro che non accadano più fatti del genere, anche perché lo spintone che ho ricevuto poteva procurarmi grossi danni fisici».
Quanto accaduto allo stadio della canoa non è certo un fatto isolato in questa estate eporediese caratterizzata da episodi di microcriminalità tra scippi e piccole risse al Movicentro. Il 21 agosto scorso un ragazzo di quindici anni è stato avvicinato e circondato da ragazzi che gli hanno sottratto, con violenza, una catenina d'oro. Per questi fatti è stato sottoposto a fermo un giovane di 17 anni.