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Dal 5 al 7 settembre va in scena a Udine l’iniziativa “Aspettando Friuli Doc in osteria”

“L’edizione 2024 parte con un nuovo tratto: lavorare uniti, evitare campanilismi, raccontare assieme le peculiarità del territorio e le storie delle osterie, importante presidio sociale e culturale che ancora ci caratterizza”. Così il vicesindaco di Udine Alessandro Venanzi ha commentato “Aspettando Friuli doc”, iniziativa lanciata da Pro Loco Città di Udine e Comitato friulano difesa osterie presentata lunedì presso la coop. soc. Arte e libro, che proprio in occasione di Friuli doc riceverà il Premio Eccellenza.

L’anteprima dell’amata kermesse coinvolgerà 13 locali in città e 3 in provincia dal 5 al 7 settembre, per poi entrare nel vivo con “Friuli doc in osteria” dal 12 al 15 settembre. Il filo conduttore dei menù preparati dagli osti ad hoc per il “Friuli Doc” resta la tradizione: frico e polenta, salame all’aceto, coniglio in umido, stufato d’asino, frittura di calamari, e naturalmente formaggi e salumi, accompagnati da ottimi vini locali.

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“La nostra mission è quella di sviluppare collaborazioni e contaminazioni a 360 gradi per promuovere l’arte, la cultura e l’enogastronomia friulana valorizzandone le peculiarità e le eccellenze – ha affermato Marco Zoratti, presidente della Pro Loco città di Udine, operante da quasi cinque anni sul territorio comunale, regionale, nazionale e ora anche europeo -. Proseguendo nella proficua collaborazione con il Comitato Friulano Difesa Osterie, abbiamo inserito un nuovo partner nel gruppo: l’Associazione cuochi di Udine. Ci siamo affidati alla loro competenza alla recente serata dedicata a Tina Modotti in Corte Morpurgo per il vin d’honneur e sarà con loro che andremo a rappresentare il Friuli prima a Ginevra a settembre e poi a Mulhouse in Alsazia nel mese di ottobre”.

Alla presentazione di Aspettando Friuli doc, l’associazione – presieduta da Annalisa Battigelli - ha deliziato i presenti con gnocchetti di polenta, salame all’aceto e un buon calice di vino. “Oltre 240 cuochi professionisti con entusiasmo si inseriscono ora nel gruppo di lavoro e con la sua alta professionalità ci ha permesso di rivolgere lo sguardo in un più vasto ambito”.

La trentennale edizione della rassegna enogastronomica e folcloristica coincide coi quarant’anni di fondazione del Comitato friulano difesa osteria - ha osservato il presidente Enzo Mancini -. Una festa nella festa, un ritrovarsi annuale al Friuli Doc di “vini-vivande-vicende-vedute”, e una continuazione della storia, come recita il motto del nostro sodalizio “ricordare, mantenere, trasmettere nel tempo l’autenticità dell’osteria”. Due realtà e un unico intento: preservare le tradizioni, gli usi, i costumi del territorio e dare voce all’identità friulana”.

Erano presenti anche il presidente del consiglio regionale FVG Mauro Bordin (“l’osteria è storia che si tramanda, è famiglia e cultura”), il presidente di Ente Friuli nel mondo Enzo Iacop (“l’osteria rappresenta l’ultimo luogo di scambio e di incontro per la comunità friulana”), il presidente dell’Arlef Eros Cisilino, il direttore di Cat Confesercenti Roberto Simonetti, l’associazione di promozione sociale di percorsi inclusivi #iocivado, che tramite un QRcode riportato in locandina comunica alle persone con disabilità l’accessibilità dei locali.

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