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Alzava gli occhi al cielo e voleva diventare pilota: Alessandra Freschet, morta a 15 anni nell’ultraleggero

ROVEREDO IN PIANO. Chissà quante volte Alessandra avrà alzato lo sguardo sui cieli, seguendo con gli occhi la scia degli aerei immaginando un giorno di pilotarne uno.

A Roveredo in Piano il volo è di casa. Siamo a due passi dalla base militare di Aviano, il posto ideale per sognare a occhi aperti.

Alessandra aveva in mente per la sua vita una rotta ambiziosa, che aveva voluto tracciare anche sulla cover del telefono, dove era disegnato un aereo in volo su un mondo che a quindici anni è ancora tutto da esplorare. Era l’orgoglio dei genitori Roberto Freschet ed Elisa Pezzin, ora sprofondati in un dolore inimmaginabile.

Il papà martedì 3 settembre sarebbe dovuto passare nella cartoleria del paese a ritirare uno dei libri che Alessandra aveva ordinato per il secondo anno di studi all’Istituto Volta di Udine. Quel volume resterà tra gli scaffali del negozio, per colpa di un tragico destino che l’ha strappata troppo presto alla vita.

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La tragedia

La madre si affaccia dalla porta a vetri dell’ingresso di casa. Dopo ore di speranza appese a un filo, tra quelle quattro mura è calato il dolore, e il silenzio.

Non ci sono parole per la perdita di un figlio, l’immane sofferenza gliela si legge negli occhi. Resta lì sulla soglia, sospesa tra due mondi. Quello del paese, scosso dalla tragedia, e quello domestico, dove ogni cosa parla di Alessandra.

Entrambe sono molto conosciute a Roveredo. La madre lavora da anni nella pasticceria gelateria Fabris. Era lì anche lunedì 2 pomeriggio quando da una telefonata ha appreso dell’incidente che aveva coinvolto la figlia.

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È stato l’inizio della tragedia e di una vita che non sarà più la stessa. «Ha finito di prendere l’ordinazione di un tavolo, poi ha lasciato tutto ed è andata a Udine» raccontano i dipendenti della gelateria, che martedì 3 con lei sono riusciti a scambiare solo qualche messaggio. «Ha chiesto silenzio e lo rispetteremo».

Erano le 18.20 quando ha ricevuto la terribile notizia dello schianto dell’ultraleggero sui cui Alessandra era salita con l’entusiasmo e l’eccitazione di chi non aspettava altro.

Insieme alla figlia più grande, Francesca, si è messa in macchina prendendo la direzione di Udine. «Non ha voluto che qualcuno la accompagnasse. Lei è forte, lo è sempre stata».

Poi in serata l’ha raggiunta un collega. «Elisa lavora qui da almeno vent’anni, Alessandra l’abbiamo vista crescere. Aveva un sorriso bellissimo, sorrideva con tutto il viso. Soprattutto con gli occhi azzurri come quelli del papà».

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Le passioni

Aerei, auto, moto. Il profilo Instagram, dove insieme agli amici raccoglieva gli scatti della sua vita, ci racconta il mondo di Alessandra. Un mondo ad alta velocità.

I motori, le prime visite alla scuola di volo, il passaggio di un jet militare. “Anime gemelle, destinate a stare insieme per sempre, alle 7.56 di questa mattina l’ultima foto che ho con te vicino”, è il toccante messaggio di un ragazzo della sua età, che aggiunge: “Adesso sarai sicuramente su una Lamborghini arancione a sfrecciare”.

Poi la promessa: “Ti porterò con me a New York”.

Gli studi

Solo un mese fa Alessandra era andata nella cartoleria del paese a prenotare i libri del secondo anno di liceo. Lei, studentessa modello, dopo le medie aveva scelto di inseguire le sue passioni e iscriversi all’istituto Volta di Udine, indirizzo scienze applicate, dove avrebbe potuto realizzare il sogno di mettersi ai comandi di un aereo.

«Tutto il corpo docenti è sconvolto dalla notizia – afferma Stefania Mamprin, dirigente dell’istituto comprensivo Cadelli di Roveredo in Piano, dove aveva frequentato prima di trasferirsi a Udine per le superiori – L’altro ieri quando ho sentito dell’accaduto non avrei immaginato un epilogo così grave. Alessandra era una brava ragazza, vivace, spigliata e serena. Ricordo di una predisposizione per l’attività sportiva».

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Il cordoglio

Cordoglio e vicinanza sono stati espressi anche dal sindaco Paolo Nadal e da tutta l’amministrazione comunale di Roveredo in Piano.

«Strappata alla primavera dei suoi anni nell’incidente che l’ha vista coinvolta a Premariacco, la scomparsa di Alessandra rappresenta una grave perdita per tutti noi e lascia un profondo vuoto nel cuore di coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerla» ha scritto il primo cittadino.

Messaggi di vicinanza a cui si aggiunge anche quello del presidente Michele De Conti a nome della Pro Roveredo: «Noi, a nome della Pro, ci siamo e ci saremo sotto qualsiasi forma e modo. Ora sii libera di volare piccolo grande angelo».

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