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I numeri delle Università Telematiche in Italia

Una soluzione in fortissima crescita rispetto a un decennio fa, quando il numero degli iscritti alla Università telematiche (riconosciute dallo Stato e accreditate presso il Miur) era molto esiguo. Sicuramente molti aspetti hanno influito sulla scelta degli studenti di non rivolgersi agli Atenei “tradizionali” che prevedono lezioni in presenza a orari prestabiliti: in primis, c’è la difficile convivenza tra lo studio e il lavoro; in secondo luogo, questo è uno dei lasciti della pandemia e delle conseguenti restrizioni agli spostamenti.

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Come abbiamo spiegato nel nostro precedente approfondimento, in Italia ci sono solamente 11 Università telematiche riconosciute e accreditate. Quelle che, ovviamente, permettono agli iscritti di completare il proprio percorso di studi (con lezioni sulle piattaforme di e-learning, mentre gli esami e la discussione della tesi finale in sede) e ottenere un diploma di Laurea riconosciuto nel nostro Paese (e anche all’estero). Nove sono di natura “privata”, mentre due sono legate a due Atenei certificati.

Iscritti Università telematiche, quanti sono in Italia

Ma quali sono i numeri degli iscritti alle Università telematiche nel nostro Paese? Gli ultimi dati sono contenuti nel più recente rapporto redatto e diffuso dall’ANVUR (Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca) e che fa un confronto tra i dati raccolti nell’anno accademico 2011/2012 e quelli relativi al 2021/2022. Un quadro decennale da cui estrapoliamo alcuni dati molto interessanti.

Quello più interessante riguarda il confronto tra il numero di iscritti Atenei tradizionali (statali e non) e quelli che hanno optato per le Università telematiche. Nel 2011/2012, la formula della formazione a distanza era stata scelta da meno di 44mila persone, per una percentuale pari al 2,5% del totale degli iscritti all’Università in Italia. Dieci anni dopo, i numeri sono ben diversi: quasi 224mila iscritti, per una percentuale pari all’11,5% del totale. Il delta tra questi due valori è positivo per un valore pari al 410,9% in più. Mentre è calato il numero di coloro i quali sono iscritti presso un Ateneo pubblico “tradizionale”.

Ma dal report di ANVUR emergono anche altri dati molto interessanti sugli iscritti Università telematiche in Italia. Si tratta di numeri che confermano l’espansione di questa dinamica nel corso dell’ultimo decennio.

Se del numero degli iscritti abbiamo già parlato, è interessante vedere come – rispetto al 2011/2012 – siano più che raddoppiati i Corsi di Laurea offerti dagli Atenei telematici, anche se si tratta di una misura molto ridotta se confrontata alla crescita degli stessi nelle Università “tradizionali”. Sono aumentati anche i diplomi di Laurea, con il 9,9% del totale dei laureati italiani (in quel lasso di tempo) che ha completato il proprio percorso di studi utilizzando la formazione universitaria a distanza. Una crescita importante che, però, non va di pari passo con i numeri dei docenti che lavorano presso questi Atenei telematici.

Se è vero che sono aumentati i Corsi di Laurea e gli scritti, i professori e ricercatori di ruolo non sono cresciuti alla stessa velocità. Nel 2012 se ne contavano 288, oggi 582 (l’1% del totale).

L’identikit di chi sceglie l’Ateneo telematico

L’ultimo dato interessante proveniente dal report dell’ANVUR è sull’identikit del laureato presso un’Università telematica. Questi profili mettono in evidenza un aspetto fondamentale: quello relativo alla difficile convivenza tra studio e lavoro.

Seppur in calo rispetto a dieci anni fa, la maggior parte dei laureati negli Atenei telematici ha più di 31 anni. Questo non vuol dire che si tratta di studenti “fuori corso”, ma di scelte fatte nella vita che hanno portato a un’iscrizione tardiva.

 

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