World News

Caos spoglio alle Europee, non erano gli hacker russi, Gualtieri ammette: responsabilità del Campidoglio

Non erano stati i perfidi e immancabili hacker russi, evocati a caldo da qualche giornalista vicino al sindaco Gualtieri: il caos dello spoglio alle Europee dipendeva dal Campidoglio. La Commissione istituita dal sindaco di Roma Roberto Gualtieri per valutare i disservizi informatici e organizzativi verificati durante le Elezioni Europee dell’8 e del 9 giugno 2024, in particolare durante la fase di comunicazione ufficiosa dei dati al Ministero dell’Interno, ha prodotto una relazione dettagliata. Sono stati ravvisati diversi profili di responsabilità della società incaricata della fornitura dei servizi di conteggio elettorale e di due dirigenti di Roma Capitale. Lo comunica il Campidoglio in una nota.

Per lo spoglio alle Europee colpe interne al Campidoglio

La Commissione, presieduta dall’ingegnere Luca Ventura, dirigente dell’Area Protezione tecnica dei servizi e dei sistemi dell’Agenzia per l’Italia Digitale, e composta dal Dottor Gianluca Viggiano, Vicesegretario Generale Vicario e dal Dottor Angelo Ottavianelli, Direttore del Dipartimento Organizzazione e Risorse Umane, ha valutato le modalità d’implementazione e di gestione del sistema informativo rispetto a quanto previsto dal contratto e la relativa documentazione. Inoltre, ha analizzato la gestione organizzativa da parte degli uffici e le problematiche dovute al sistema informativo all’origine dei disservizi.

Addossata la colpa a due dirigenti di Roma Capitale

Per quanto riguarda la società, è stato dato mandato agli uffici e all’Avvocatura Capitolina per l’applicazione delle sanzioni contrattualmente previste, nonché per la valutazione di eventuali profili risarcitori, riferiti alle azioni poste in essere per il superamento delle criticità, oltre al danno d’immagine subito da Roma Capitale. Infatti, la Commissione, durante l’attività istruttoria, ha accertato errori di programmazione, comunque ammessi dalla stessa società In merito ai due dirigenti capitolini, che hanno partecipato a vario titolo all’acquisizione del software ed al relativo utilizzo nel corso delle elezioni, ha chiesto l’avvio nei loro confronti di un’azione disciplinare.

Dal Campidoglio avevano ipotizzato la pista degli hacker russi

Il primo cittadino a caldo aveva parlato di un “bug informatico”. Gualtieri riconoscendo il “gravissimo problema”, aveva premesso che era la prima volta che questo sistema veniva utilizzato. “Ho chiesto un’indagine interna”, ha detto il sindaco che sull’eventualità che dietro al “bug” ci sia l’attività di hacker, magari stranieri come temuto nelle settimane precedenti al voto, afferma che l’eventualità sarà anche questa oggetto dell’indagine interna.

 

 

 

 

L'articolo Caos spoglio alle Europee, non erano gli hacker russi, Gualtieri ammette: responsabilità del Campidoglio sembra essere il primo su Secolo d'Italia.

Читайте на 123ru.net