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Chiude il noto produttore di sex dolls realistiche ma il mercato guarda verso l’Intelligenza Artificiale: “Connessione emotiva”

Chiude i battenti la Orient Industry, azienda giapponese famosa in tutto il mondo per le sue sex doll iper realistiche. Segno di un mercato in flessione? Fondata nel 1977 da Hideo Tsuchiya, le sue produzioni erano molto apprezzate da uomini d’affare giapponesi e sono diventate poi diffuse ovunque. Estremamente realistiche, si ricorda un episodio risalente al 2022 quando quello che sembrava il cadavere di una giovane ragazza abbandonato su una spiaggia thailandese era in realtà una sex doll di un’azienda concorrente, la AV Idol, del valore di 20.000 Baht (555 euro). I turisti, spaventati perché la bambola aveva una t-shirt tirata fin sopra la testa, chiamarono subito la polizia e i paramedici. Lì, la scoperta: era una bambola sessuale iper realistica. Va detto che il calo di interesse rispetto a questi oggetti non sta scoraggiando i produttori e anzi Starpery, in Cina, sta realizzando sex doll che sappiano parlare ed “empatizzare” grazie all’Intelligenza Artificiale.

“La nuova generazione di sex dolls, alimentate da modelli di intelligenza artificiale e fornita di sensori, può reagire sia ai movimenti sia al dialogo. Questo migliorerà in maniera significativa la user experience, concentrandosi sulla connessione emotiva piuttosto che su semplici abilità di conversazione”, le parole del Ceo dell’azienda Evan Lee al South China Morning Post. I prezzi sono ben più alti di quelli delle sex dolls senza AI, si va dai 1500 ai 6000 euro. È una scelta produttiva che va nella direzione di stereotipi di genere sempre più marcati? La domanda è doverosa. Intanto in Costa Brava è finita l’epoca dei costumi gonfiabili a forma di pene e delle bambole gonfiabili. Platja d’Aro, nota località turistica, da sempre una delle mete preferite per gli addii al celibato in Europa, ha deciso di dire basta al turismo “sexy” che negli ultimi anni l’ha trasformata in uno dei tanti epicentri spagnoli dello spallo e del cattivo gusto. Così, una nuova ordinanza del Comune, approvata da una coalizione Psc e Junts, ha stabilito che d’ora in avanti chi si presenterà in pubblico con costumi raffiguranti organi genitali o bambole di natura sessuale rischia maxi multe. Insomma, i futuri sposi e i loro invitati sono avvisati: si rischiano sanzioni da 300 a 1.500 euro.

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