Caso Sinner: per ora nessun ricorso da parte della WADA, ma il caso non è chiuso
AGGIORNMENTO ORE 14.00: Secondo quanto riporta il Corriere della Sera, il caso del Clostebol di Jannik Sinner non è ancora da ritenersi chiuso. Da Montreal, la Wada ha fatto sapere di considerare l’indagine ancora in corso in base all’articolo 13.2 del Codice Antidoping che le permette di far partire i 21 giorni del termine limite dell’appello dal momento in cui ha ricevuto documentazione aggiuntiva specificamente richiesta a ITIA. Non è stato comunicato, tuttavia, in che data ha ricevuto (o se ha ricevuto) la documentazione richiesta. In attesa di ulteriori aggiornamenti, dunque, sulla vicenda non sarebbe stata ancora posta la parola fine.
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Erano ore di trepidazione per Jannik Sinner e tutti i tifosi azzurri, dato che lunedì sera alle 23.59 scadeva il tempo necessario alla WADA per presentare ricorso contro la sentenza dell’ITIA in cui il n°1 del mondo veniva dichiarato innocente in seguito alla vicenda Clostebol.
L’agenzia mondiale antidoping avrebbe potuto presentare ricorso al TAS per la sentenza, arrivata lo scorso 19 agosto, entro il limite massimo di 21 giorni, ora ufficialmente scaduto. Nella mattinata odierna è arrivata anche la conferma del TAS, il Tribunale Arbitrale internazionale dello Sport, al Corriere della Sera. Un altro grande successo per Jannik dopo lo splendido trionfo a New York.
“La decisione della Wada, meditata per tre settimane dagli avvocati dell’agenzia canadese, è avvenuta sulla base della decina di ricorsi al TAS che hanno come oggetto il Clostebol, steroide molto particolare perché contenuto solo in pomate o spray cicatrizzanti” – scrive il Corriere. Decisiva quindi la ricostruzione impeccabile dell’accaduto fornita dal team legale di Sinner, riuscito immediatamente a risalire alla fonte di contaminazione.