Tony Effe a Trieste, è polemica: «Soldi pubblici a brani sessisti»
TRIESTE Scoppia la polemica sul concerto di Tony Effe in programma domenica 15 settembre a Trieste. Il rapper romano, che chiuderà con la sua esibizione il Tomorrow Today Festival negli spazi del Porto Vecchio (a sua volta una delle aree politicamente più scottanti del capoluogo giuliano), è finito al centro delle accuse da parte dell’opposizione locale e della Cgil nei confronti del Comune di Trieste e della Regione, fra i promotori e finanziatori dell’evento.
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La ragione è presto detta: l’obiettivo dichiarato della manifestazione è «favorire il dialogo fra i giovani su temi cruciali come il rispetto e l’inclusione», mentre gli esponenti del centrosinistra e del sindacato sottolineano i contenuti «apertamente sessisti» dei brani di Tony Effe, giudicando quindi «inaccettabile» la scelta del rapper quale protagonista della kermesse.
Il Tomorrow Today Festival si svolgerà lungo l’intera giornata di domenica, con una serie di iniziative dedicate allo sport, alla violenza di genere e a tematiche di carattere sociale: si passa infatti dalle arti marziali alla boxe, dal dibattito fra associazioni di volontariato fino alla difesa personale femminile. Un programma che culmina, appunto, con il concerto di Tony Effe, la cui celebrità è cresciuta enormemente nel corso dell’estate grazie al tormentone “Sesso e samba”.
Una delle prese di posizione più dure arriva dalla capogruppo del Movimento 5 stelle in Consiglio comunale a Trieste, Alessandra Richetti: «È inaccettabile che fondi pubblici vengano destinati al finanziamento di artisti i cui contenuti risultano apertamente sessisti», si legge in una nota. Un episodio, denuncia Richetti, che «evidenzia una grave mancanza di controllo da parte delle istituzioni. Sono profondamente preoccupata per la leggerezza con cui è stata gestita questa situazione, che rischia di compromettere gli obiettivi di sensibilizzazione del festival». Per questo motivo, Richetti ha presentato una domanda di attualità in Consiglio comunale, chiedendo «quali siano stati i criteri adottati nella selezione degli artisti e, in particolare, come sia stato valutato l’invito di Tony Effe».
Dello stesso tenore sono le dichiarazioni del consigliere comunale della Lista Russo Paolo Altin, che ha presentato a sua volta un’interrogazione alla giunta, riportando all’interno alcune citazioni tratte dai brani del rapper. «Non riesco a capacitarmi del fatto che, in un’iniziativa che dovrebbe sostenere inclusione e contrastare la violenza di genere finanziata da soldi pubblici, si sia pensato di coinvolgere il cantante Tony Effe», scrive Altin. «La città di Trieste deve parlare ai giovani e deve aprirsi ai ragazzi. Ma siamo sicuri che sia questo il modo di farlo?».
Alle voci del centrosinistra si aggiunge quella della Cgil, che addita a sua volta i testi del rapper «in netto contrasto» con le finalità dell’evento. «Il linguaggio che utilizziamo non è mai mero esercizio di stile e anzi può essere veicolo di stereotipi nonché di violenza», ammonisce il sindacato, ravvisando «una incoerenza evidente con i contenuti proposti che avrebbero avuto bisogno di una più attenta verifica». A maggior ragione, conclude la Cgil, «visti i quotidiani episodi di femminicidi e di molestie nei confronti delle donne, in un momento storico che vede una regressione culturale generalizzata».
Risponde il presidente del Consiglio comunale, Francesco di Paola Panteca, citato a più riprese dagli esponenti dell’opposizione: «Come ho già chiarito fin dal mio primo intervento, il concerto di Tony Effe è sganciato dal resto dell’evento. Lo abbiamo invitato per riuscire ad attirare più ragazzi possibile nelle restanti iniziative sociali, sportive e culturali». E, nel merito dei testi di Tony Effe, aggiunge: «Non lo seguo, non fa parte del mio repertorio musicale. Se andassimo dietro ai testi di tutti i cantanti, non chiameremmo mai nessuno».