World News

La Casa della Luna compie un anno: «Verso l’autonomia insieme alle famiglie»

PAVIA. La prima notte in cui Anna, Filippo, Alessandro, Matteo, Nicholas hanno dormito alla Casa della Luna, c’era la luna piena: è sembrato a tutti un buon auspicio per il progetto sperimentale di coabitazione per persone con disturbi dello spettro autistico di terzo livello che necessitano sostegno. A poco più di un anno da quella notte e dopo più di 400 pranzi, cene, colazioni, lavatrici, gite, spese al supermercato e tutti i compleanni festeggiati insieme, oggi sabato 21 settembre alle 9 l’Aula Foscolo dell’università di Pavia accoglierà il convegno “In viaggio verso la Luna” per fare il punto su risultati e sfide di questi primi 12 mesi.

[[ge:gnn:laprovinciapavese:14651230]]

«La Casa della Luna è un progetto pilota della Regione Lombardia - spiega Marta Serranò coordinatrice del cohousing realizzato da Marta Scs Onlus in coprogettazione con il Consorzio sociale pavese - pensato per offrire a giovani con un disturbo dello spettro autistico di terzo livello ed elevato bisogno di sostegno un percorso verso l’autonomia, con il supporto educativo e il coinvolgimento delle famiglie». Sono solo tre i progetti finanziati dalla Regione con la Dgr 7429/22 per sperimentare un possibile modello per la presa in carico di queste persone dato che la legge del Dopo di noi non prevedeva sostegni economici sufficienti per persone con autismo ed elevato bisogno di sostegno: questo a Pavia, uno a Codogno e uno a Mantova.

[[ge:gnn:laprovinciapavese:14651228]]

In questi anni è nato tra le famiglie il desiderio di costruire un progetto di vita autonoma, e questa sperimentazione è stata l’occasione per accelerare

Il progetto

Il più giovane della casa, Alessandro, ha 24 anni. «I ragazzi frequentavano e frequentano il Centro a Sant’Alessio - spiega Serranò - e avevano già tutti fatto percorsi di accompagnamento all’autonomia». Ovvero periodi in cui, valigia al seguito, trascorrevano periodi in appartamento per allenarsi alla vita quotidiana senza i genitori, supportati da educatori e specialisti. «In questi anni - prosegue la coordinatrice - è nato tra le famiglie il desiderio di costruire un progetto di vita autonoma, e questa sperimentazione è stata l’occasione per accelerare».

Parola d’ordine: “flessibilità”, intesa come coinvolgimento, possibilità di avere “le chiavi di casa”, includere i figli nella vita familiare. Con delle regole, perché l’equilibrio è fondamentale.

La Casa della Luna è una casa a tutti gli effetti: c’è la cucina, dove si mangia insieme e chi riesce, insieme a uno degli educatori in turno (due di mattina e notte, 3 di pomeriggio), dà il suo contributo. Filippo, Alessandro, Matteo, Nicholas dormono in due doppie, ognuna con un salotto, Anna ha la sua camera singola.

[[ge:gnn:laprovinciapavese:14651229]]

«Abbiamo avuto risultati spettacolari, per noi - spiega Serranò - . Abbiamo lavorato tanto su preparazione e supporto, ma non ci aspettavamo che, nel giro di poco, si costituissero come vero e proprio gruppo: all’inizio la sera stavano tutti insieme, in salotto, poi hanno iniziato a dividersi: chi a guardare la tv, da solo o con uno degli altri, chi a leggere. A loro agio negli spazi, costruendo relazioni». Hanno imparato a capirsi, anche se non tutti usano il canale verbale, «dimostrando di tenere in considerazione spazi e desideri degli altri - prosegue Serranò -. E quando manca qualcuno, il suo posto, a tavola, viene lasciato libero». Paolo e Cristina Guardamagna, genitori di Filippo, 36 anni, il più “grande” della casa, raccontano la felicità di vederlo cambiare, nella nuova casa, «a dimostrazione di quanto dice l’altra nostra figlia, che l’educazione dura tutta la vita». Ma anche le difficoltà del distacco e la gioia di non rinunciare ai piccoli riti di famiglia, come l’aperitivo della domenica nella casa dei genitori.

[[ge:gnn:laprovinciapavese:14651231]]

Il finanziamento regionale, che copre la maggior parte dei costi, però finirà nel 2026 e il sostegno dei Comuni di residenza dei cinque inquilini (Broni, Cura, Torrevecchia, Ottobiano, San Martino) e delle famiglie non bastano: «Questi progetti si realizzano solo se tutti fanno la loro parte - spiegano Paolo e Cristina - Contiamo che possa proseguire, vogliamo creare opportunità perché si allarghi».

Convegno e testimonianze sabato 21 dalle 9 in Aula Foscolo

Dell’impatto sociale e sanitario della sperimentazione e del percorso fatto per arrivare alla sua realizzazione si parlerà oggi 21 settembre dalle 9 in aula Foscolo al convegno “In viaggio verso la Luna”, a cura di Marta Scs Onlus, con il patrocinio di Ats e università di Pavia. Previsti interventi di esperti, famiglie e operatori fio alle 13. Sarà proiettato un documentario e allestita una mostra fotografica. L’evento è aperto al pubblico e rivolto a operatori del settore, famiglie e chiunque sia interessato a conoscere da vicino il progetto e il suo impatto sul territorio.

Il programma

L’evento si aprirà alle ore 9 con i saluti istituzionali e l’introduzione di Matteo Mascherpa di Marta scs onlus, facilitatore della giornata. Seguiranno interventi di figure di rilievo, tra cui Francesco Russo (vicepresidente Marta scs), la Ilaria Marzi (direttrice sociosanitaria Ats Pavia), il professor Pierluigi Politi (direttore del Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze Asst Pavia) e Francesco Brendolise (assessore alle Politiche sociali del Comune di Pavia).

La mattinata sarà suddivisa in due sessioni principali. La prima, intitolata “La preparazione al viaggio”, partirà alle 9:40 e offrirà una panoramica sulle basi normative e organizzative del progetto. Tra i relatori, Marco Bollani, direttore della cooperativa sociale Come Noi di Mortara e consulente del ministero per il Dopo di Noi illustrerà il quadro legislativo che ha permesso l’avvio dell’iniziativa, mentre Marta Serranò e L. Marti condivideranno l’esperienza pratica del cohousing e l’accompagnamento educativo delle famiglie. Seguirà la proiezione di un documentario a cura di Samuel Pescuma.

Dopo una pausa caffè alle 11, i lavori riprenderanno con la seconda parte del convegno, “Rimanere nell’orbita”, dedicata alle esperienze delle famiglie e delle cooperative coinvolte. Tra gli interventi la testimonianza dei genitori. Anche altre cooperative lombarde condivideranno le loro esperienze su progetti simili. Il convegno si concluderà con l'intervento di Valeria Negrini, presidente di Federsolidarietà Lombardia.

Читайте на 123ru.net