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La rimonta dell’Udinese non è novità in serie A: da 2-0 a 2-3 come al Tardini col cucchiaio firmato da Totò

Da 2-0 a 2-3. La rimonta riuscita all’Udinese a Parma non è una novità assoluta in serie A. I bianconeri l’avevano realizzata l’ultima volta prima di lunedì proprio contro l’avversario di domani, la Roma all’Olimpico. Era il 28 ottobre del 2012, posticipo domenicale della decima giornata: l’Udinese era reduce dal successo casalingo con il Pescara firmato dalla prima rete italiana di Maicosuel. La Lupa, allenata da Zeman, schierava un tridente composto da Lamela,Osvaldo e Totti. Difesa bianconera rabberciata viste le concomitanti assenze di Benatia e Danilo (al loro posto Angella e Coda).

A metà del primo tempo la partita sembrava già segnata dalla doppietta del mancino argentino, ma le squadra di Zeman, si sa, sono imprevedibili nel bene e nel male. E così bastò un gol di Domizzi prima del riposo per rimettere tutto in discussione. Di Natale, che aveva fallito due buone occasioni a cavallo dei due tempi, fece centro con un tocco di esterno destro deviando in porta un sinistro sbilenco di Armero. Osvaldo fallì due occasioni per il contro sorpasso, mentre non sbagliò dal dischetto Totò che si tolse lo sfizio di segnare dagli undici metri con il cucchiaio che aveva reso celebre Totti e che aveva fatto disperare nel prelimimare di Champions i tifosi dell’Udinese (vero Maicosuel?). Anche all’Olimpico come a Parma, arrivò un’espulsione per gli avversari dell’Udinese: il rosso se lo prese nel recupero Tachtsidis per proteste.

Andando più indietro nel tempo ci sono altre due vittorie per 3-2 dell’Udinese partendo da 0-2 ed entrambe hanno come protagonisti Roberto Muzzi e Martin Jorgensen. L’attaccante il 3 dicembre del 2001 rispose con una doppietta all’uno-due iniziale di Di Vaio, poi nella ripresa ci pensò il danese a operare il sorpasso. In quello stesso campionato, il 27 gennaio del 2002 fece più scalpore la rimonta a San Siro con il Milan. Diavolo subito avanti con Shevchenko e Serginho, di Muzzi il 2-1 prima del riposo, poi nella ripresa 2-2 di Scarlato e 2-3 di Jorgensen. Vittorie così restano nella memoria.

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